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Picchia i genitori che lo hanno adottato. Per questo motivo ieri i carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare della detenzione in comunità disposta dal Tribunale dei Minorenni di Catanzaro, su richiesta della locale Procura della Repubblica dei Minorenni per i reati di maltrattamenti in famiglia, nei confronti di un 17enne russo, ma residente a Cassano all’Ionio insieme ai suoi genitori che l’avevano adottato fin dalla tenera età.
Ragazzo denunciato dai genitori adottivi
Tutto iniziava a seguito delle denunce presentate dai genitori del ragazzo, esasperati ed impotenti di fronte ai comportamenti sempre più aggressivi del figlio nei loro confronti e che andavano avanti dal lontano 2016. I militari della Tenenza di Cassano all’Ionio più volte sono intervenuti presso l’abitazione di famiglia per sedare gli animi bollenti del giovane, da tempo affidato ai servizi sociali per cercare di aiutare i genitori nel percorso rieducativo. Ma il tentativo è fallito, in quanto il ragazzo aveva inatteso tutte le disposizioni del Tribunale per i minorenni, mentre, di contro, aveva acuito i propri atteggiamenti contrari ad ogni convivere sociale, aggravati dall’assunzione di sostanze stupefacenti, situazione confermata dalla documentazione sanitaria sul minorenne.
Minore sempre più aggressivo
L’aggressività del ragazzo, soprattutto verso i propri genitori, è aumentata ogni giorno di più. Era arrivato infatti negli ultimi mesi a minacciare di morte il padre, mettendogli le mani alla gola, a danneggiare a calci la macchina di famiglia o rompere i vasi dell’abitazione ogni qual volta i genitori non soddisfacevano le sue richieste. La criticità della situazione emergeva sia dalle denunce delle persone offese, sia dalla documentazione sanitaria acquisita, sia dagli innumerevoli interventi effettuati dai carabinieri cassanesi, tale che spingeva il G.I.P. «a ritenere che non fosse possibile allo stato attuale una prognosi positiva in ordine alla futura astensione da parte dell’indagato da ulteriori condotte di maltrattamenti, suscettibili peraltro di sfociare in autonomi episodi di lesione, passibili dii essere indefinitamente reiterati e con conseguenze imprevedibili».