Minacce e insulti ripetuti. Sono quelli che un utente del del Pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Cosenza avrebbe rivolto agli operatori sanitari. La loro colpa sarebbe stata solo quella di invitare l’uomo a rispettare le normali regole di attesa del suo turno, ma la reazione sarebbe stata così scomposta da determinare l’intervento delle forze dell’ordine.

L’irascibile è stato poi allontanato dall’Annunziata, ma prevedibilmente ha lasciato tutti gli strascichi del caso. «Episodi di questo tipo si ripetono con preoccupante frequenza, e da troppo tempo gli operatori del Pronto soccorso pediatrico lavorano in un clima di crescente tensione e pericolo, senza alcuna forma di protezione o presidio di sicurezza adeguato». E’ quanto afferma Giuseppe Bonasso della Fp Cisl che più volte, in passato, ha sollecitato la direzione dell’Azienda ospedaliera per chiedere l’istituzione un servizio di vigilanza armata h24, a tutela dei lavoratori e degli utenti.

«A oggi, però, le nostre richieste restano senza risposta concreta – evidenzia Bonasso – È inaccettabile che il Pronto soccorso pediatrico, attivo da oltre 20 anni e fondamentale per l’intera provincia, non sia ancora riconosciuto ufficialmente nell’atto aziendale. Una lacuna gravissima, che comporta non solo una costante carenza di personale e risorse, ma anche l’impossibilità di garantire una reale organizzazione dei servizi secondo quanto previsto dallo stesso Dca regionale».

«Il personale di Pediatria e Chirurgia pediatrica – aggiunge il sindacalista – continua, con dedizione e professionalità, a far fronte a una mole di lavoro enorme, spesso in condizioni critiche e con un carico emotivo altissimo. Non possiamo più tollerare che venga lasciato solo. Chiediamo a gran voce che il Pronto soccorso pediatrico venga inserito formalmente nell’atto aziendale e che si provveda con urgenza all’istituzione di un presidio fisso di sicurezza, per garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure a chi ogni giorno si prende cura dei nostri bambini».