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Il tribunale del Riesame di Catanzaro, nella giornata di ieri, ha emesso un’ordinanza di scarcerazione nei confronti del noto pregiudicato di Cosenza, Alfonsino Falbo, arrestato nel mese di luglio del 2020 nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “Overture“, coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dal Comando provinciale dei carabinieri di Cosenza.
Il gip rigettò il ricorso di Alfonsino Falbo
La decisione di rimettere in libertà Alfonsino Falbo, nasce da una richiesta difensiva avanzata dall’avvocato Antonio Ingrosso, legale dell’imputato, che ha sollevato una questione in punta di diritto che ha colto nel segno. Il penalista del foro di Cosenza, infatti, aveva rilevato che il Riesame di Catanzaro depositò le motivazioni dell’ordinanza di conferma della misura cautelare della custodia in carcere oltre i 45 giorni stabiliti previsti dalla legge. In tal senso, l’avvocato Ingrosso aveva presentato al gip competente di Catanzaro la richiesta di revoca della misura cautelare in carcere, evidenziando proprio questo aspetto. Il giudice, però, aveva rigettato l’istanza.
Ecco perché ora l’imputato è libero
Così, la difesa di Alfonsino Falbo, principale indagato dell’inchiesta “Overture”, nel capitolo che riguarda il presunto traffico di sostanze stupefacenti, si è rivolta in Cassazione, trovando conforto giurisprudenziale nella terza sezione penale che ha rimesso gli atti al tribunale del Riesame di Catanzaro. E’ passato quindi il principio secondo cui i termini di deposito partono dal giorno in cui si tiene la Camera di Consiglio e non quando, come si evince da un orientamento del 2018, il dispositivo viene depositato in cancelleria. Ricorso dunque che farà giurisprudenza.