Un colpo di pistola, un’accusa mai provata, e una sparizione avvolta nel silenzio per oltre vent’anni. Era l’11 settembre 2001 quando Massimo Speranza, 21 anni, conosciuto da tutti come “Il Brasiliano” per i suoi tratti somatici, scomparve nel nulla. Oggi, grazie a un nuovo impulso investigativo della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, emergono elementi che riscrivono completamente la storia di quel delitto.

Secondo la ricostruzione della procura distrettuale, l’omicidio si colloca sullo sfondo dell’alleanza criminale tra il clan degli “zingari” di Cosenza e la cosca di Cassano allo Ionio, entrambe di stampo ‘ndranghetista. Una “lupara bianca”, come si dice in gergo: nessun corpo ritrovato, nessun segno evidente, ma solo un sospetto — quello che Speranza potesse essere un delatore, che stesse cioè rivelando informazioni riservate al gruppo rivale degli “Italiani”.

La scomparsa e le prime indagini

A presentare denuncia di scomparsa fu la sorella del giovane, due giorni dopo la sparizione. Da quel momento, la Squadra Mobile di Cosenza iniziò a indagare, sentendo familiari e la fidanzata, l’ultima ad averlo visto, intorno alle 19 del giorno dell’11 settembre 2001. Nessun segnale, nessuna telefonata, nessuna attività sull’utenza telefonica intestata al ragazzo dal momento della sua scomparsa.

L’auto di Speranza, invece, era rimasta parcheggiata sotto casa. Un dettaglio che da subito fece sospettare che non si trattasse di un allontanamento volontario.

Tuttavia, nonostante le indagini e la ricostruzione dei suoi ultimi movimenti, nel 2003 la procura di Cosenza chiese l’archiviazione del fascicolo, per mancanza di elementi in grado di identificare i responsabili.

Il nuovo impianto accusatorio

Oggi, a oltre due decenni di distanza, la Dda di Catanzaro ritiene di avere ricostruito il contesto e il movente dell’omicidio: Speranza sarebbe stato punito per un presunto tradimento. Qualcuno lo avrebbe visto parlare con esponenti del clan rivale e tanto è bastato per firmarne la condanna a morte. Nessuna prova concreta, solo un’ombra gettata sulla sua lealtà.