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Se fossimo in presenza di un esponente della ‘ndrangheta, parleremmo di pentimento. Ma trattandosi del giudice Marco Petrini, magistrato in servizio presso la Corte d’Appello di Catanzaro, quale presidente della seconda sezione penale, possiamo dire che l’indagato ha deciso di aiutare i suoi colleghi a ricostruire il sistema corruttivo nel distretto giudiziario di Catanzaro. Marco Petrini, nato a Foligno, è un calabrese acquisito. Prima a Castrovillari, ora a Lamezia Terme. Ha avuto la possibilità di conoscere centinaia di persone e di lavorare al fianco di magistrati e giudici.
Marco Petrini vuota il sacco: tremano magistrati da Catanzaro a Cosenza
Nel primo interrogatorio, quello svolto dinanzi al gip di Salerno, si era limitato a difendersi dalle accuse mosse dalla Dda di Salerno, di cui vi abbiamo riferito in un altro servizio. Poi il giudice Marco Petrini ha riflettuto a lungo sul da farsi, decidendo di collaborare con i magistrati della Dda di Salerno, parlando per oltre quattro ore con i pm salernitani.
Dichiarazioni rese davanti al procuratore facente funzioni Luca Masini – lo stesso che ha risentito Emilio Mario Santoro, medico in pensione ed ex dirigente dell’Asp di Cosenza – che hanno riempito i fogli A4 della polizia giudiziaria campana, pronta ad annotare tutti i particolari raccontati dal giudice Marco Petrini agli inquirenti della procura di Salerno. Fatti che riguarderebbero avvocati, magistrati e altri “faccendieri” del distretto giudiziario di Catanzaro. Insomma, nei prossimi mesi aspettiamoci un vero tsunami giudiziario da Catanzaro a Cosenza.
Santoro si racconta con i magistrati di Salerno
L’altro “pentito” dell’inchiesta “Genesi” è Emilio Mario Santoro. Circa dieci giorni fa, il medico in pensione originario di Cariati ha parlato con il procuratore facente funzioni Luca Masini, al quale ha spiegato alcuni fatti già illustrati al gip del tribunale di Salerno, Giovanna Pacifico. Nel primo interrogatorio, quello di garanzia, Santoro ha confermato tutte le accuse che la Dda di Salerno gli contesta insieme a Marco Petrini e Pino Tursi Prato, scarcerato questa sera dal Riesame di Salerno.
Santoro, invece, al magistrato Masini ha detto anche di più, visto che tanti fogli sono coperti da “omissis“. Contesti investigativi, però, di facile lettura giornalistica, seguendo le frasi a metà riportate nel secondo interrogatorio. Per cui, Santoro non ha fatto solo il nome di Marco Petrini, ma anche quello di almeno due magistrati in servizio in provincia di Cosenza, oltre ad una famiglia di imprenditori ed un sindaco cosentino.
Questo conferma la piena attività investigativa della Dda di Salerno che, dopo aver messo insieme il puzzle inviatogli da Nicola Gratteri, ora cerca di andare oltre le accuse contestate nella richiesta di misura cautelare, aprendo altri procedimenti penali connessi all’inchiesta “Genesi“. Senza dimenticare che altre indagini sono già in “cottura” e potrebbero svelare altri clamorosi intrecci corruttivi nel distretto giudiziario di Catanzaro. In parole povere, il peggio deve ancora venire.