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Secondo quanto trapela in queste ore, la Calabria sarebbe stata classificata come zona rossa dal governo centrale. Se fosse confermata tale ipotesi ciò accadrebbe non tanto per i numeri di contagi, ma per una palese carenza di strutture sanitarie e di posti letto. Una situazione imbarazzante che umilia una regione che fa fatica sempre di più a credere nella politica e nei politici». Ad affermarlo è il sindaco di Rende Marcello Manna.
«Tutto questo è il risultato di una mancanza totale di progettazione, di una chiara visione politica, di sciatteria amministrativa – continua Manna -. Dopo anni di mal governo è arrivato lo schiaffo ad una classe dirigente del passato che non ha mai messo sul tavolo e non ha affrontato seriamente il tema della sanità pubblica. A ciò si aggiunga il commissariamento sistemico di tale settore così nevralgico e la concreta ipotesi che lo stato delle cose rimarrà tale per i prossimi tre anni».
Manna punta quindi il dito contro la mancata autonomia della sanità calabrese. «I commissari che si sono alternati in tutti questi anni, si sono trovati a dover gestire emergenze senza conoscere le specificità dei territori. Sono convinto che in questa situazione così drammatica i sindaci possano svolgere un ruolo fondamentale. Ogni amministratore ha ben presente le criticità da risolvere. La nostra terra non ha più bisogno di commissari e di belle parole. La Calabria deve soltanto rimettersi in moto e dare concretezza a progetti che nascono dal territorio e dai comuni».