Il Dipartimento di Prevezione dell’Asp di Cosenza ieri mattina ha inviato una nota alle Istituzioni regionali, provinciali e locali, chiedendo l’immediata chiusura delle scuole in provincia di Cosenza. Il direttore Mario Marino infatti, prima di evidenziare i motivi di tale richiesta, ha spiegato che dal 12 ottobre in poi «si è registrata la crescita esponenziale della curva epidemiologica». Il Dipartimento di Prevenzione ha parlato di «incremento significativo di nuovi casi di infezione da Sars-Cov2 che ha registrato un’impennata della curva epidemica con ben 1.901 nuovi casi e 23 decessi (dato aggiornato ad oggi, ieri ndr), distribuiti su tutto il territorio provinciale». 

«Considerato che tale incremento è più sensibile nell’ambito scolastico che comporta conseguentemente la necessità di effettuare screening massivi a docenti, alunni e personale Ata» si legge nel documento, «preso atto che ciò causa un ulteriore sovraccarico dell’unico laboratorio della provincia di Cosenza in grado di processare i tamponi per la ricerca di Sars-Cov2 che si traduce pertanto in un ritardo eccessivo nella trasmissione dei referti» e «tale ritardo comporta l’impossibilità del tracciamento dei contatti in tempi rapidi e tempestivi», si invitano «le SS.LL», ovvero il direttore del Dipartimento “Tutela della Salute” della Regione Calabria, il delegato soggetto attuatole Covid-19 della Regione Calabria, il sindaco di Cosenza, il presidente della provincia, il prefetto di Cosenza, il commissario straordinario dell’Asp di Cosenza «a prendere in considerazione l’adozione di un provvedimento di chiusura, per almeno di quindici giorni, delle scuole per le quali è attualmente prevista la didattica continua in presenza al fine di consentire il graduale superamento della criticità rappresentata».

Tuttavia, nelle prossime ore l’Asp di Cosenza potrebbe annunciare l’apertura del secondo laboratorio per processare i tamponi, all’interno dell’ospedale Spoke di Corigliano Rossano.