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Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dall’avvocato Cristian Cristiano, difensore della famiglia Broccolo, tragicamente colpita dalla scomparsa di Gianmatteo, sulla quale indaga la procura di Cosenza.
Nell’ambito del mandato difensivo conferito dai familiari del sig. Broccolo Gianmatteo, facendo seguito a quanto apparso e pubblicato in data odierna e nei giorni scorsi, evidenzio, in merito ad un virgolettato, asseritamente attributo al sig. Broccolo Pietro, come il mio assistito non abbia mai inteso attribuire alcun tipo di responsabilità ai magistrati nominati che hanno agito, è doveroso ribadirlo, nel pieno rispetto del codice di rito, con il fine specifico di tutelare la salute del ragazzo.
Altro discorso è quello relativo a chi ha avuto in cura Gianmatteo in questi mesi, condotte portate all’attenzione della Procura allo scopo di verificare eventuali responsabilità e di comprendere perché e come il ragazzo si sia potuto allontanare da una clinica in cui doveva essere controllato ventiquattro ore al giorno, come sia potuto entrare in possesso di farmaci senza le necessarie prescrizioni e soprattutto cosa sia accaduto tra il 9 ed il 10 gennaio, quando, dopo essersi allontanato da Villa degli Oleandri per il timore, più volte paventato ai familiari, di essere addormentato per sempre, ha trovato la morte, solo poche ore dopo essere rientrato, proprio nella medesima casa di cura.
I familiari del sig. Broccolo, che ho l’onere e l’onore di assistere, ribadiscono la loro piena fiducia nei Magistrati che in questo delicato momento conducono le indagini nonché negli specialisti nominati quali consulenti medici dalla stessa Procura di Cosenza, rifiutando qualsiasi forma di strumentalizzazione del loro dolore.