La Corte di Appello di Catanzaro ha accolto il ricorso del Comune di Paola contro la sentenza del Giudice del Lavoro del tribunale cittadino, revocando il decreto ingiuntivo riguardante le richieste di mensilità e trattamento di fine rapporto di un ex dipendente di Lao Pools. Tale decisione esonera il Comune da un onere finanziario considerevole. Tuttavia, ciò potrebbe rappresentare un ostacolo per i lavoratori che avevano adito le vie legali per le medesime richieste.

La ditta Lao Pools, incaricata dall’amministrazione guidata dall’allora sindaco Basilio Ferrari, di gestire il servizio idrico e la depurazione, nel 2017 è stata destinataria di un’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Cosenza. Ciò ha determinato la cessazione di tutti i rapporti con il comune. Successivamente, la stessa società, presentò in Tribunale doglianze per la mancata corresponsione di 500mila euro funzionali al pagamento delle retribuzioni dei dipendenti, un’iniziativa che i giudici hanno successivamente bocciato.

Tuttavia, i dipendenti stessi, agendo individualmente, hanno ottenuto ragione dai giudici della sezione Lavoro riguardo alle mensilità e al Tfr. Una situazione inconcepibile. La sostituzione di Lao Pools con Ecotec, la nuova azienda incaricata, portò a controversie legali tra i dipendenti e il Comune, nonostante le sentenze avverse a Lao Pools. La Corte di Appello ha stabilito che l’interdittiva antimafia ha immediatamente annullato il contratto tra la società e il Comune, invalidando la ragione creditoria di Lao Pools.

Questa decisione potrebbe mettere a rischio le richieste dei dipendenti per le mensilità arretrate e il trattamento di fine rapporto, poiché l’interdittiva antimafia ha influito sulla capacità di agire della società. Inoltre, il Comune è ora esentato da un potenziale debito, alleviando la pressione sulle proprie casse di quasi 200mila euro. Tuttavia, i lavoratori, pur avendo svolto il lavoro, potrebbero ora dover affrontare maggiori difficoltà nel recuperare le spettanze.