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Nell’articolo dei ricoveri riferiti alla giornata di ieri, vi avevamo anticipato che ci sono tanti medici e infermieri che sono esasperati per le condizioni lavorative a cui sono sottoposti in questa emergenza Covid-19, ma sono restii a denunciare tutto quello che succede davvero all’interno dell’ospedale “Annunziata” di Cosenza, perché temono di perdere il posto.
Un indizio che diventa prova se si considera che il commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, Cinzia Bettelini ha inviato una nota a tutti i dirigenti dell’Asp di Cosenza che dovranno «esercitare funzioni di vigilanza e controllo nel rispetto del codice di comportamento aziendale, rammentando che, ai sensi dell’art. 54 del T. U. sul pubblico impiego, così come riformulato, la violazione dei doveri contenuti nel codice di comportamento, è fonte di responsabilità disciplinare».
La ferma condanna dei sindacati di Cosenza
In conclusione, Cinzia Bettelini spiega che «le dichiarazioni pubbliche dovranno essere preventivamente autorizzate dalla direzione strategica, ribadendo che ogni dichiarazione priva di autorizzazione e lesiva dell’immagine dell’Azienda costituirà illecito disciplinare rilevante». Come a dire, se ci sono criticità nell’organizzazione aziendale non devono essere note all’esterno. Per fortuna, nonostante l’out out della Bettelini, gli organi di informazione sono capaci ugualmente di informare la cittadinanza su come viene gestita la sanità in provincia di Cosenza.
La circolare del massimo dirigente dell’Asp di Cosenza è stata contestata sia dall’Usb che dal Cobas di Cosenza. «La commissaria Bettelini ha evidentemente una concezione della libertà di espressione diversa dalla nostra. La invitiamo a concentrarsi sull’amministrazione dell’azienda e a ritirare al più presto questo vergognoso diktat».