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Era in carcere dal mese di dicembre e ci sarebbe rimasto probabilmente per altri 10 mesi, un uomo di 30 anni, arrestato dagli agenti della Squadra mobile di Cosenza con le accuse di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, lesioni e violenza privata nei confronti della propria convivente a seguito della denuncia sporta da quest’ultima al culmine di una lite. La donna si era recata in Questura e successivamente al pronto soccorso dove, dopo esserle stata refertata una prognosi di 4 giorni, decideva di sporgere denuncia.
Modificata la misura cautelare
Oggi il Tribunale, su richiesta della difesa dell’uomo, rappresentata dall’avvocato Chiara Penna ha concesso la misura cautelare meno afflittiva degli arresti domiciliari nell’attesa che si concluda il dibattimento volto ad accertare se le accuse formulate dalla donna, unica testimone dei fatti, siano riscontrate o meno.
La giovane, secondo quanto emerge dalle indagini, ha sostenuto immediatamente di essere stata picchiata anche in presenza dei figli di 1 e 4 anni ed in una seconda denuncia presentata circa un mese dopo, di essere stata costretta dal convivente a compiere, in alcune occasioni, anche atti sessuali. Ipotesi tutte ancora al vaglio dei giudici del dibattimento, che hanno provveduto finora all’escussione di diversi testimoni, nessuno dei quali, però presenti ai fatti denunciati.