Si chiama Domenico Giorno, 42enne di Luzzi, l’uomo accusato dalla Dda di Catanzaro di essersi auto-addestrato per finalità terroristica attraverso vari canali di comunicazione, quali Telegram, Riot e RocketChat. Si tratta dell’indagine della Digos di Catanzaro e di Cosenza nei confronti di un soggetto ritenuto vicino allo Stato islamico che nel corso degli ultimi anni avrebbe appreso la propaganda terroristica attraverso manuali di istruzioni sulla realizzazione di ordigni, tutorials su come condurre operazioni terroristiche, video ed immagini cruente di esecuzioni, documenti esplicativi sull’auto addestramento per compiere attentati e consultazione di riviste ufficiali delle agenzie mediatiche dell’Isis, di Al Qaeda e di altri gruppi terroristici. (LEGGI QUI LA SECONDA PARTE DELL’INCHIESTA)

Cosa scrive il gip di Catanzaro sul 42enne di Luzzi

Il gip distrettuale di Catanzaro, Gabriella Logozzo, ripercorre le fasi dell’inchiesta, partendo da una segnalazione conseguente ad un’attività di intelligence condotta a livello internazionale sulla piattaforma Telegram, nell’ambito della quale era stato creato il profilo “Mohamed” associato all’utenza telefonico di Domenico Giorno. Quest’ultimo, secondo quanto stabilito dalla sezione Cyberterrorismo della polizia di Stato, avrebbe iniziato a condividere questi contenuti fino alla data del 21 novembre 2019. Si trattava di 23 gruppi orientati alla propaganda al terrorismo di matrice jihadista. 

La Digos ha scoperto inoltre che Giorno si era inserto in un gruppo arabo dal titolo “accrescere la motivazione per la jihad”, ispirato all’Imam Abu Mohammed at-Tawhidi. L’indagato, però, sarebbe stato interessato anche a un altro gruppo arabo denominato “Governatore dello Sham” ritenuto di rilevante interesse investigativo, in quanto amministrato da un utente, già interessato da un’attività d’indagine di propaganda radicale di matrice jihadista. 

La Digos ha analizzato i suoi tabulati telefonici

La procura anti-terrorismo di Catanzaro inquadra Domenico Giorno quale soggetto da identificare nella figura dei cosiddetti “lupi solitari”. La Digos ha setacciato la sua vita, che era basata prevalentemente nel stare a casa tranne le volte in ci usciva per recarsi sul luogo di lavoro del padre. Gli investigatori inoltre, attraverso l’analisi dei tabulati telefonici, sono riusciti a far emergere che Giorno «utilizza la scheda telefonica per connettersi solo da casa» che «non era solito portare con sé gli apparati cellulari e tablet fuori dalle mura domestiche» e che «faceva un uso mirato alla navigazione internet». (prima parte)