«Oggi, con profonda indignazione e sommo sconcerto, apprendo delle brutali sevizie a cui è stato sottoposto un dolcissimo cane, verosimilmente attinto da diversi colpi di arma da fuoco, alcuni dei quali, addirittura, gli avrebbero perforato i testicoli». Lo scrive l’avvocato Francesco Liserre, in qualità di consigliere comunale di Alternativa Democratica.

Salvato da una donna

«Il provvidenziale intervento di una “eroica samaritana” – prosegue -, attratta dal pianto straziante del povero animale, riverso già da molto tempo in una sterpaglia prospiciente l’ex Istituto Agrario di Diamante, ha scongiurato, miracolosamente, il drammatico epilogo, soprattutto mediante il tempestivo trasferimento in una struttura veterinaria dove, il cane denominato “Luciano”, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. A lui, giunga l’augurio di una solerte guarigione nell’auspicio che possa trovare, di seguito, adeguato ricovero presso persone che possano dargli lo stesso amore che un cane è capace di dare all’uomo; anche, allorquando, l’uomo, come nel caso di specie, annichilisce l’innato senso della sua umanità per diventare peggiore della più famelica belva».

Come il cane “Angelo”

«Orbene, questa drammatica notizia che ricorda la tragedia del cane “Angelo”, arriva, tempisticamente, quasi beffarda poiché, proprio il prossimo martedì, 27 maggio, al Senato, la proposta di legge già approvata alla Camera per iniziativa della deputata, Michela Vittoria Brambilla (licenziata dalla Commissione di Palazzo Madama nello testo uscito da Montecitorio, con proposta di assorbimento degli altri disegni di legge), avrà ad oggetto la tutela prevista dal titolo IX-bis del libro II del codice penale, secondo cui, gli animali saranno considerati, finalmente, esseri senzienti e non più “cose”. Scompare dal codice penale, quindi, il riferimento ai delitti «contro il sentimento» dell’uomo per gli animali, i quali diventano, dunque, l’oggetto diretto del bene giuridicamente tutelato.

Scatterà, pertanto, un giro di vite contro uccisioni, sevizie, catene, abbandono, combattimenti e spettacoli vietati. E, ancora, aggravanti nuove con notevole inasprimento di pene per l’uccisione e i maltrattamenti (articolo 544-bis Cp): il trattamento sanzionatorio passa da 4 mesi-2 anni, a 6 mesi-3 anni, con multa da 5.000 a 30.000 euro. E, in caso di sevizie o prolungamento delle sofferenze, sono previste pene della reclusione da 1 a 4 anni e della multa da 10.000 a 60.000 euro».

No all’indifferenza

«Pertanto, alla luce di questa vicenda ripugnante ed esecrabile, irrefutabilmente sintomatica di abnorme barbarie, promuoverò ogni azione, soprattutto di natura giudiziaria, affinché, l’Amministrazione Comunale di Diamante, in considerazione della notoria sensibilità in materia dell’Assessore all’uopo preposto, si costituisca parte civile nell’auspicata ipotesi che l’abietto autore di tale nefandezza, venga identificato dalle Forze dell’Ordine, magari con l’ineludibile contributo di qualche sensibile cittadino. La deprecabile indifferenza ad una simile mostruosità, ci renderebbe, inesorabilmente, inescusabili complici della stessa».