Tutto in un giorno. Dopo l’escussione della persona offesa, vittima di una presunta tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso nell’ambito della gestione di alcuni cavalli tra Castrovillari e Campo Calabro, l’imputato Gaetano Rubino, 37enne, ha ottenuto la revoca della custodia in carcere, così come invocato dall’avvocato difensore Riccardo Rosa.

La decisione del tribunale collegiale della città del Pollino, presieduto dal presidente Giusy Ferrucci, è giunta al termine dell’udienza odierna, dove a giudizio si trovano quattro persone finite nel mirino della Dda di Catanzaro. Tra queste c’è il cosentino Leonardo Bevilacqua, mentre gli altri imputati sono Dario Arcudi e Francesco Paiano.

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Nella seduta processuale di oggi, è stata sentita la parte offesa, la quale, oltre ad aver confermato sostanzialmente la dinamica dei fatti presenti in denuncia, ha dichiarato di non essere a conoscenza che Gaetano Rubino fosse inserito in un contesto di criminalità organizzata né di aver mai parlato di persona con Bevilacqua. Il dato cristallizzato quindi è quello che l’imputato castrovillarese non sarebbe intraneo ad ambienti malavitosi.

Gaetano Rubino ai domiciliari

Così i giudici, letta l’istanza del difensore e sentito il parere favorevole del pm antimafia Alessandro Riello, hanno rilevato che «le emergenze istruttorie hanno consentito di qualificare in termini di minore gravità il quadro indiziario a carico dell’imputato, sotto il profilo dell’entità del proprio coinvolgimento nei fatti per cui è a processo nonché in relazione alle modalità di estrinsecazione della condotta, ciò apparendo ad opinione del collegio elemento di novità in grado di vincere favorevolmente la presunzione di adeguatezza della sola custodia cautelare in carcere». Gaetano Rubino passa dunque agli arresti domiciliari.