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«Cara comunità, alla luce di quanto accaduto alla fine dell’Eucaristia di oggi, non facciamoci rubare la Gioia! Vi invito pertanto a pregare oggi e lo faremo domenica prossima per questa persona e per le vulnerabilità che affliggono la nostra comunità, affinché il Signore possa guarire ogni ferita! Buona Misericordia a tutti!». Ha scelto queste parole, don Guido Quintieri, parroco di Bonifati, per commentare un episodio gravissimo avvenuto due giorni fa. Il giovane sacerdote sarebbe stato aggredito al termine della santa messa e solo l’intervento dei presenti avrebbe scongiurato il peggio. Qualche giorno addietro, don Guido ha denunciato dal pulpito lo spaccio di droga a Bonifati e il sospetto è che quelle sue parole potrebbero aver toccato un nervo scoperto.
La solidarietà di Mediterranea
Sul web la notizia si è diffusa rapidamente e sono già decine i post di solidarietà nei confronti di don Guido. Tra questi c’è quello di “Mediterranea”, il gruppo di minoranza consiliare di Bonifati. «Una ferita che ci riguarda tutti – comincia la lunga lettera -. Nel nostro paese, si è verificato un episodio gravissimo: il nostro parroco, Don Guido, è stato aggredito al termine della messa sul sagrato del Rosario. Grazie all’intervento di alcuni presenti, è uscito fisicamente illeso, ma profondamente turbato.
Don Guido, durante la Settimana Santa, ha avuto il coraggio di denunciare dal pulpito una piaga che affligge la nostra comunità: la diffusione della droga nelle nostre strade, piazze e case. La sua voce è stata quella di chi non si arrende all’indifferenza. Ci chiediamo, insieme a lui: che fine ha fatto il nostro senso di comunità? Dove sono le Istituzioni Amministrative? Ancora una volta, desolatamente assenti! Non è il primo episodio: questa estate, anche un nostro vigile ausiliare è stato aggredito, senza che ci fosse una risposta concreta.
Noi di Mediterranea esprimiamo la nostra totale solidarietà a Don Guido, un uomo coraggioso che ha scelto di non tacere. Siamo al suo fianco, pronti a collaborare nelle sue battaglie, che sentiamo anche nostre. Invitiamo tutta la cittadinanza a svegliarsi da questo torpore che sa di omertà – conclude il gruppo consiliare -. SVEGLIAMOCI TUTTI! Non possiamo permettere che la paura e l’indifferenza prendano il sopravvento».