Prima il danneggiamento, poi uno scherzo di pessimo gusto e, infine, gli esplosivi. Le persecuzioni di cui da circa un anno è vittima una donna di Aprigliano, C.D.F. di 68 anni, rimandano a una vera e propria escalation. Qualcuno ce l’ha con lei. E se fino a poco tempo fa era un sospetto, ora è una certezza.

Lo scorso 9 dicembre, infatti, ignoti hanno lanciato un petardo ad alto potenziale esplosivo contro l’abitazione che divide con la sorella più anziana. La deflagrazione è stata potente e ha mandato in frantumi i vetri del loro balconcino. Il caso ha voluto che in quel momento nella stanza non vi fosse anima viva, altrimenti la raffica di schegge non avrebbe risparmiato i presenti.

Dell’accaduto sono stati informati immediatamente i carabinieri della locale stazione che hanno provveduto ad avviare le indagini del caso. Dicevamo, si tratta della terza denuncia presentata dalla donna. La prima fu motivata dalla scoperta di segni di manomissione sulla saracinesca del suo negozio, l’altra da una brutta telefonata da lei ricevuta lo scorso settembre. In quella circostanza, un anonimo interlocutore si spacciò per suo fratello: «Sto molto male, mi trovo in ospedale», le disse simulandone anche la voce. Non era vero, ma tanto bastò per provocare a lei e a sua sorella uno shock emotivo tale da richiedere l’intervento della guardia medica. Sette giorni fa, lo spavento è stato ancora più grande.

Al momento non ci sono prove di un collegamento fra i tre episodi, né che sugli stessi vi sia la firma delle stesse persone. Imperscrutabili sono anche le ragioni per cui la malcapitata possa essere finita nel mirino. Aprigliano è una piccola comunità, ciò nonostante gli autori di dispetti e intimidazioni sono ancora sconosciuti. Quasi certamente si tratta di balordi. E riguardo al movente, quello più probabile è anche il più antico del mondo: la cattiveria. Nient’altro che quella.