Mentre il commissario ad acta della sanità calabrese, Guido Longo si prepara a presentare i nomi dei nuovi commissari delle Asp calabresi al presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, la sanità cosentina è sempre più al centro delle indagini della magistratura. Fino ad oggi, infatti, siamo a conoscenza di due indagini molto complesse riguardanti l’Azienda ospedaliera di Cosenza e il distretto sanitario “Tirreno”.

La prima è stata condotta dalla procura di Cosenza, relativamente all’appalto delle pulizie, vedi caso “Coopservice“, la seconda invece riguarda Mario Russo, ex sindaco di Scalea, che per anni ha ricoperto in modo “abusivo” il ruolo di presidente della commissione invalidi, non avendo la specializzazione in Medicina Legale, così come prevede la legge. Su questa inchiesta, la procura di Paola ha scoperchiato il cosiddetto “vaso di Pandora”, disarticolando un sistema corruttivo radicato e diffuso nel Tirreno cosentino.

La nuova indagine sull’Asp di Cosenza

E’ di notizia di ieri, inoltre, che la Guardia di Finanza, su delega della procura di Cosenza, ha sequestrato alcuni documenti dalla sede dell’Asp di Cosenza, concernenti gli straordinari pagati ai dipendenti e dirigenti dell’Ente. La procura di Cosenza vuole vederci chiaro, verificando se quelle cifre siano state elargite in modo legittimo oppure se vi sia stato un abuso da parte di chi le ha ricevute. E questa vicenda si intreccia anche con l’emergenza coronavirus e con la sanità “creativa” che riguarda la presenza di presidi Covid nonostante un campo militare che potrebbe ospitare almeno 40 pazienti affetti dal Covid-19. Perché le due cose si incastrano bene?

Gli straordinari e i “ricoveri programmati”

Tenendo aperto un presidio Covid, e in provincia di Cosenza ce ne sono tre – Acri, Cetraro e Rossano – si giustificano alcuni straordinari che fanno parte dell’elenco uscito qualche settimana sui quotidiani online. Ciò dunque ha attirato i finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza che andranno fino in fondo alla faccenda, svelando se questo “gioco” abbia prodotto un ingiusto profitto ad alcuni dei dipendenti che prestano servizio all’interno dell’Asp di Cosenza. Bisogna aggiungere, riprendendo una delle ultime ordinanze di Spirlì, che i pazienti Covid devono passare tutti dagli ospedali Hub, mentre in provincia di Cosenza esistono anche i “ricoveri programmati”, ovvero persone che non passano necessariamente dal pronto soccorso. Ora la Guardia di Finanza cercherà di capire se tutto ciò rientra in un’attività lecita oppure se vi siano state azioni poco chiare che potrebbero incrementare i temi d’indagine. Ed è su questo che il commissario straordinario Cinzia Bettelini dovrebbe rispondere e dare una spiegazione su straordinari e rimborsi…