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Un arsenale di armi clandestine è stato scoperto ad Acquappesa dai finanzieri del Gico di Catanzaro durante una perquisizione disposta dal procuratore capo di Paola, Domenico Fiordalisi. L’intervento ha portato al rinvenimento di due mitra, un fucile d’assalto kalashnikov, diverse pistole, caricatori, silenziatori e altri fucili, tutti privi di matricola e non riconducibili a un legittimo proprietario.
Si tratta di armi “fantasma”, perfettamente funzionanti e in buono stato, nascoste in modo approssimativo all’interno di un locale adibito a deposito balistico, riporta il sito Calabria Inchieste.
Secondo gli inquirenti, il deposito potrebbe essere la “santabarbara” della cosca Muto di Cetraro, una delle organizzazioni criminali più radicate della zona tirrenica cosentina. A custodire l’arsenale sarebbe stato un ex consulente molto noto nella zona, insospettabile fino a pochi giorni fa. Le indagini hanno preso una svolta grazie a una intercettazione ambientale che ha permesso agli investigatori di individuare l’insolito nascondiglio.
Le armi saranno ora sottoposte a comparazioni balistiche per verificare se siano state utilizzate in recenti episodi criminosi, soprattutto nell’hinterland cetrarese, teatro negli ultimi anni di numerosi reati contro il patrimonio e contro la persona. La scoperta potrebbe rivelarsi un punto di svolta in diverse inchieste ancora aperte.