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Dovrà affrontare il processo un ragazzo di 32 anni, residente a Paola, accusato di aver maltrattato l’ex convivente, diversamente abile (nel 2010, a causa di un incidente stradale, perse l’uso degli arti inferiori), «offendendone il decoro e la dignità e ponendo in uno stato di sofferenza morale e psichica da renderne la vita impossibile». Tanti gli episodi riportati nel capo d’accusa, formulato dal pm Antonio Lepre, in rappresentanza della procura di Paola, coordinata dal procuratore capo, Pierpaolo Bruni.
Secondo l’accusa, infatti, il primo atto di violenza sarebbe avvenuto nel febbraio del 2017, quando i due erano in auto. Nel caso di specie, l’imputato avrebbe stretto la sciarpa al collo della donna. Un anno dopo, inoltre, la donna avrebbe subito la frattura di un dito dopo l’ennesimo diverbio. E ancora, altri episodi, agosto 2018 e marzo 2020, che hanno fatto scattare quindi la misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa, applicata dal gip del tribunale di Paola.
Una storia, dunque, da “codice rosso” che il gup, Rosamaria Mesiti ha ritenuto che meritasse un approfondimento dibattimentale per giungere a una conclusione di colpevolezza o innocenza dell’uomo. Il processo inizierà il prossimo 9 giugno davanti al tribunale di Paola. Andrea Calvano è difeso dagli avvocati Giuseppe Bruno e Armando Sabato del foro di Paola, mentre la persona offesa è assistita dall’avvocato Valentino Ferro del foro di Cosenza.