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Incredulità, rabbia ma anche una profonda e composta commozione ai funerali di Elena Fiore, la 27enne morta nella mattinata di ieri all’ospedale di Cosenza a causa di un’emorragia cerebrale. Il rito funebre si è svolto alle 15.30 nella centralissima chiesa della SS Annunziata, in piazza Sprovieri.
Elena era incinta all’ottavo mese, le sue condizioni, una volta giunta al pronto soccorso dell’Annunziata, durante la notte tra il 23 e il 24 dicembre, sono apparse subito critiche tanto da portare i medici a decidere di far nascere il suo bimbo che, per fortuna, è sano e sta bene. Per la giovane mamma, invece, non c’è stato nulla da fare. Dopo quattro giorni di coma è deceduta.
Durante l’estremo saluto ad Elena, la città di Acri si è letteralmente fermata. Un senso di appartenenza profondo che si è fatto sentire forte nel giorno del dolore. All’esterno della chiesa, gremita, un’immensa folla tra amici, parenti, semplici conoscenti. Tutti, hanno atteso l’uscita del feretro con gli occhi gonfi di lacrime. Dal pulpito il ricordo di alcuni familiari e di don Sergio Groccia che ha celebrato la cerimonia funebre.
«Di tragedie così non ne possiamo più tifa l’Acri da lassù», recitava così lo striscione appeso nei pressi di piazza Sprovieri dai tifosi della locale squadra di calcio. Un omaggio alla giovane, appassionata di sport e tifosa dell’Acri. All’uscita della bara, palloncini bianchi e gialli sono stati fatti volare in cielo, e tanti applausi hanno avvolto d’affetto la famiglia di Elena.