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Dopo aver perso 2-0 la finale play out in casa dell’Audace San Marco, per i rossoneri dell’Acri, guidati in panchina dal duo Fabio De Marco e Marco Colle, è arrivata la retrocessione in Seconda Categoria. Un epilogo amarissimo per la società che rappresenta una delle piazze storiche del calcio dilettantistico calabrese che però negli ultimi anni ha conosciuto solo tante delusioni. «Così come nella vita, anche nello sport e nel calcio, perdere non piace a nessuno – si legge in una nota diffusa dall’Asd Acri Academy -. Tantomeno a noi che al termine della finale play out di domenica siamo retrocessi dalla Prima categoria. Chiediamo scusa ai nostri tifosi, alla città, alla nostra gente. A chi ci ha sostenuto e seguito, ai nostri sponsor. Chiediamo scusa per non essere riusciti a mantenere la categoria, colpevoli di una serie di errori che hanno portato alla retrocessione».
La società rossonera fa poi mea culpa: «Non additiamo colpe a nessuno, gli unici artefici di questa disfatta siamo noi. Colpevoli nell’aver dato fiducia a chi non la meritava. Ringraziamo poi i nostri ragazzi che ogni domenica sono scesi in campo dando sempre il massimo. Così come ringraziamo lo staff tecnico, mister Fabio De Marco e mister Marco Colle, per la professionalità e l’impegno che hanno messo a disposizione di tutti». «Ora però dobbiamo far tesoro degli errori commessi – si legge ancora -, delle tante cose che abbiamo sbagliato. Dobbiamo rimboccarci le maniche e cercare di ripartire al più presto. Da oggi ripartiamo per programmare il futuro. Acri merita altro! Acri merita un calcio che quest’anno non siamo riusciti a costruire».
In conclusione, il sodalizio acrese non nasconde però la soddisfazione per aver costruito comunque un gruppo giovane e che in prospettiva futura potrebbe rappresentare la base per la rinascita del calcio ad Acri: «Riteniamo giusto dover precisare che durante il campionato appena concluso siamo riusciti a valorizzare una serie di calciatori locali. Tutti provenienti dalla New Academy S.G. , con i quali siamo riusciti a coprire almeno i sette undicesimi della squadra. Tra questi alcuni possono disputare campionati di serie superore essendo interessati a loro alcuni club importanti».