I playout di Serie B, inizialmente previsti tra il 19 e il 24 maggio dopo il rinvio del turno pasquale causato dalla morte di Papa Francesco, non hanno ancora una data ufficiale. La causa, come spiega Il Secolo XIX, è un presunto vizio procedurale emerso nella votazione della Lega B che ha reso nulle le date scelte. Nel frattempo, le società coinvolte non hanno raggiunto un accordo sulle nuove tempistiche: alcune preferirebbero giocare tra il 20 e il 27 maggio, altre tra il 22 e il 27. La decisione ufficiale è attesa a breve, ma il clima resta incerto e caotico.

Il nodo Cosenza: possibile ricorso e nuovo rallentamento?

Tra gli elementi che potrebbero ulteriormente complicare la definizione del calendario dei playout, si fa strada anche l’eventualità di un nuovo ricorso del Cosenza. Dopo aver già visto respinti i precedenti tentativi presso il Tribunale Federale della FIGC, il Collegio di Garanzia del CONI ed il Tar del Lazio, il club calabrese potrebbe valutare di rivolgersi al Consiglio di Stato contro la penalizzazione di 4 punti ricevuta in classifica.

Questa mossa sarebbe presa in considerazione solo se il recupero dei punti risultasse decisivo per riportare la squadra in zona playout, dando così un senso concreto a un’ulteriore battaglia legale. Anche perché, i giudici del Tar sono stati chiari. «L’eventuale sospensione degli atti impugnati non avrebbe un’incidenza rilevante sull’attuale classifica del campionato di serie B, poiché il Cosenza Calcio rimarrebbe, pur sempre, ultimo in classifica». E se invece a fine campionato la situazione mutasse? L’ipotesi rappresenta una variabile non trascurabile, che potrebbe spingere la Lega di B a temporeggiare prima di fissare date ufficiali, onde evitare un’ulteriore riorganizzazione in corsa.