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Venticinque soggetti – tra persone fisiche e giuridiche – sono finiti sotto inchiesta nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura distrettuale e condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Brescia, con il supporto dei reparti competenti sul territorio nazionale.
Le perquisizioni, eseguite in 11 province (Brescia, Milano, Arezzo, Massa Carrara, Roma, Napoli, Benevento, Avellino, Caserta, Potenza e Taranto), si inseriscono in un’inchiesta su un presunto schema fraudolento finalizzato alla creazione e commercializzazione di crediti IVA inesistenti, per un valore complessivo stimato in oltre 4 milioni di euro.
Secondo gli inquirenti, le attività illecite sarebbero state condotte attraverso società prive di effettiva operatività, rappresentate da soggetti già noti per precedenti reati fiscali. Tali società avrebbero generato crediti fittizi, poi ceduti a terze aziende tramite una società “veicolo” formalmente registrata a Milano, ma priva delle autorizzazioni per svolgere attività finanziarie e senza una struttura imprenditoriale reale.
Tra le società destinatarie dei crediti figurerebbe anche il Brescia Calcio S.p.A., che avrebbe utilizzato tali strumenti per ridurre l’impatto fiscale e contributivo.
Le indagini hanno anche evidenziato il coinvolgimento di uno studio professionale con base nel bresciano. Durante le perquisizioni, è stata sequestrata documentazione utile a verificare eventuali responsabilità amministrative delle imprese coinvolte ai sensi del decreto legislativo 231/2001.
Si precisa che i provvedimenti sono stati emessi sulla base degli elementi probatori raccolti finora e che, fino a eventuale condanna definitiva, vige la presunzione di innocenza per tutti gli indagati.