Standing ovation in Comune per Paolo Fabiano Pagliuso in una mattinata carica di nostalgia e di Cosenza Calcio 1914. «Quello vero» sussurra maliziosamente qualche tifoso rossoblù provato dall’attuale gestione. Occasione propizia, quella della commemorazione di Marulla, Bergamini e Catena, per scambiare due battute con lo storico presidente dei Lupi. Il più amato e, al netto delle vicende recenti, non il più contestato dalla storia.

Ai nostri microfoni (il video integrale è in apertura, ndr) non si è risparmiato ed ha inviato un messaggio chiaro alla piazza parlando di Guarascio. «Non si capisce niente –  ha sentenziato -. Non si capisce se questo presidente vuole continuare a gestire il club in modo diverso, se vuole cedere la mano a qualcun altro, se ha scelto l’allenatore, se ha scelto i giocatori. Quindi obiettivamente non riesco a capire nulla». 

Glaciale Pagliuso quando gli si chiede di un’eventuale trattativa per la vendita del principale sodalizio sportivo della provincia. «No, secondo me non ha intenzione di cedere la società – il suo pensiero -. Ritengo che ognuno possa fare quello che vuole, il club è suo, ma non capisco il perché di tale agire dal momento che è inviso sportivamente da questa città. Non capisco che cosa ci stia a fare alla guida della società di calcio, dal momento che né le istituzioni, né il pubblico, né i tifosi lo gradiscono»

«Anzi – ha concluso l’ex presidente del Cosenza Calcio 1914 Paolo Fabiano Pagliuso – sarebbe stato il caso di dimettersi prima, da campione. Nel senso che ha preso la squadra in Serie D e l’ha portata in Serie B. Adesso con la retrocessione si è giocato un po’ del suo prestigio».