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Il Cosenza e il “Marulla” non sono più tabù per il Crotone. Nella scorsa settimana Pasquale Apa dal suo osservatorio di Rocca di Neto aveva parlando di una formazione pitagorica in forma. Le imprecisioni del Cosenza sono tutt’ora un capitolo non chiuso di questa stagione, senza dimenticare la clamorosa svista nel secondo tempo di Abbattista che non vede un gol regolarissimo di Daniele Sciaudone.
Al “Marulla” basta un gol di Messias, che fa salire la sua squadra al terzo posto. I Lupi hanno iniziato nel modo peggiore il 2020, ripetendo una serie di lacune ancora aperte e per certi versi drammatici. Immancabili i cori contro il presidente Eugenio Guarascio che, per il momento, ha ingaggiato solo Asencio, mentre centrocampo e difesa ancora non hanno avuto alcun ritocco. La notta è gelida al “Marulla”, ma è anche tremendamente scura.
Le scelte di Braglia e Stroppa…
Braglia inaugura il 2020 ripescando nel cassetto dei ricordi. Il 3-5-2, modulo che fece le fortune dei Lupi due anni fa, torna di moda. Con una coppia offensiva nuova, più votata all’intensità e all’estro creativo. Machach e Rivière, ovviamente. A centrocampo ritorna il regista Kanouté, affiancato da Bruccini e Broh. Dalla parte opposta Giovannino Stroppa risponde allo stesso modo. In attacco vengono impiegati Messias e Simy. Barberis gestisce il gioco a centrocampo, mentre Molina e Mazzotta aggrediscono sulle fasce.
Crotone più quadrato, Cosenza poco incisivo
Il Cosenza procede a due marce. La superiorità tecnica a centrocampo non congela le mosse dei silani. In fase di impostazione non ci sono grandi problemi, ma il vero problema del Cosenza rimane l’attacco. Errori davvero grossolani in fase di finalizzazione e gravi, ribadiamo, gravi imprecisioni nella fase di non possesso. Il gioco in verticale premia i padroni di casa, ma negli ultimi undici metri le cose non vanno per il verso giusto. Cordaz al 12esimo mostra la sua grinta nel respingere sul palo il tiro ravvicinato di Rivière.
Passano i minuti ed emerge chiaramente che il vero guaio del Cosenza, oltre alla facilità del Crotone di sfruttare gli spazi, è la vistosa scollatura tra il centrocampo e la difesa. Messia, infatti, al primo tiro verso lo specchio della porta, supera Perina sfruttando a dovere un calcio di punizione dalla destra. Il centrocampo del Cosenza, nel tentativo di reagire, si dimostra incapace di reggere l’alto pressing della formazione allenata da Giovanni Stroppa. Messias incute timore nuovamente a Perina al 25’. Per il Cosenza, invece, un tiro alto di Kanouté al 33’ e un clamoroso errore sotto porta al 43’ di Bàez.
La porta maledetta, nuovo gol fantasma
Il calcio come la vita, dà e toglie. Regala la vittoria del Cosenza nella gara contro l’Empoli, dopo che i toscani avevano realizzato il gol del pari con Ricci e condanna la formazione di Braglia oggi quando al 28’ Sciaudone incorna di testa da due passi e Cordaz respinge il pallone quando la palla era già dentro. Abbattista non vede, così come il suo assistente di linea Non vedo, non parlo, non sento. Ma l’arbitro, in pessima giornata, non toglie dal taschino il secondo cartellino giallo all’indirizzo di Marrone, “graziato” per tre volte dal fischietto di gara della sezione di Molfetta.
Il “gol-non-gol” anima il Cosenza. Braglia mette dentro anche Carretta, mentre Stroppa pensa più ad equilibrare la squadra. Al 40’ Machach tira una sventola dai 30 metri che Cordaz, devia in calcio d’angolo. Finisce 0-1 dopo cinque minuti di recupero. La prima del 2020 è andata. Ora il calciomercato, altrimenti sarà notte fonda.