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La morte di Salvatore Iaccino è stato un duro colpo per tutta Cosenza. Simbolo del mondo ultras, “Uccello”, come veniva chiamato, è stato omaggiato da diverse tifoserie d’Italia, comprese quelle rivali. E domenica, in occasione del match dei Lupi contro il Palermo, ci sarà anche il ricordo della sua tifoseria.
Il 23 febbraio prossimo, incidentalmente anche il compleanno del Cosenza Calcio che festeggia 111 anni, al “Marulla” verrà celebrata la vita di Salvatore Iaccino. Per questo, la Curva Sud “Bergamini” ha voluto lanciare un appello al mondo Ultras cosentino per ricordare Uccello tutti insieme nel settore storico del tifo caldo rossoblù.
Addio a Salvatore Iaccino, la Curva Sud: «Ricordiamolo insieme»
«Quando muore qualcuno non è il morto che viene seppellito ma un vivo. Per la nostra gente vale da sempre questo principio. L’ultrà che muore resta vivo nel ricordo. Vivere nel cuore di chi resta non è morire». Così inizia il messaggio che la Curva Sud ha voluto mandare per riunire tutti nel ricordo di Salvatore Iaccino, tragicamente scomparso pochi giorni fa.
«Riteniamo – prosegue la nota – che Sasa’ “Uccello” meriti di essere ricordato in maniera degna nella curva dove ha dispiegato le sue ali con generosità esprimendosi con la sua libera passione». Da qui l’appello: «Ci rivolgiamo a tutti i gruppi, club e tifosi che frequentano gli altri settori del San Vito – “Marulla”, a tutti quelli che non vanno più allo stadio, a chi detesta l’attuale dirigenza, a chi ha conosciuto Salvatore ed ha espresso solidale tenerezza verso la sua ingiusta scomparsa. Domenica vi invitiamo, per un giorno, ad essere tutti insieme nella sua amata Curva Sud per ricordare Salvatore e farlo volare ancora una volta».
La Curva Sud comunica inoltre che, per ricordare Salvatore Iaccino, non ci saranno striscioni dei gruppi organizzati ma ce ne sarà soltanto uno con una dedica a Uccello. «Per l’occasione sarà presente solo un unico striscione con una dedica a Salvatore senza nessuno altro striscione dei gruppi organizzati. Rendiamo onore a chi ha reso grande la storia ultrà di Cosenza».