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Tamponi a tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine: è quanto chiede a Jole Santelli il Nuovo sindacato carabinieri. Il segretario regionale di Nsc, Amedeo Di Tillo, si associa alle altre richieste in questo senso arrivate nei giorni scorsi, ricordando come poliziotti e carabinieri abbiano diritto a lavorare in condizioni di sicurezza visti i continui contatti con la popolazione.
L’invito alla presidente della Regione, ricorda Di Tillo, non è il primo. Eppure, aggiunge, «non abbiamo ricevuta risposta diversa da un imbarazzato e disagiato silenzio». Con maggiore attenzione da parte della politica, afferma, «un nostro collega non si troverebbe oggi attaccato ad un respiratore polmonare nel reparto di Terapia intensiva del Policlinico di Germaneto». Allo stesso modo, si sarebbe forse evitato il caso del carabiniere della Stazione di Rogliano positivo al Covid-19. La sua famiglia, sostiene Di Tillo, aveva segnalato più volte, ma invano, il manifestarsi dei sintomi del virus ai numero messi a disposizione dall’Asp. Così il militare «si trova oggi a lottare tra la vita e la morte» in ospedale.
Il segretario di Nsc dice di non voler fare polemica, ma aggiunge che «non è più il tempo del silenzio e della inconsapevolezza». E che per tutelare la sicurezza dei cittadini bisogna garantire quella «di chi è in trincea, perché solo la prevenzione può salvarci da questo virus». «La presidente Santelli – conclude – si attivi subito per avviare uno screening completo del personale delle forze dell’Ordine e non si perda ulteriore tempo in tecnicismi e burocrazie. Lo dobbiamo a chi sta combattendo la sua battaglia in un letto di ospedale, lo dobbiamo a tutti i calabresi».