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Il crollo del viadotto sul fiume Trionto, tra Longobucco e Rossano, ha riacceso l’attenzione sulla condizione strutturale delle decine di opere stradali sopraelevate della provincia di Cosenza. Sul territorio, l’amministrazione guidata da Rosaria Succurro, ha competenza su una rete viaria di circa 2.600 chilometri su cui insistono 800 tra ponti e viadotti della lunghezza minima di sei metri. Quello della viabilità, insieme all’edilizia scolastica, è il settore nevralgico rimasto in capo alle province dopo la riforma Delrio.
E in un ambito complesso sotto il profilo logistico e orografico, come quello del cosentino, le attività di controllo e manutenzione delle infrastrutture stradali sono determinanti per garantire la sicurezza anche nei centri più periferici. Dopo il collasso del ponte Morandi di Genova, lo Stato ha rivisto le normative in materia, introducendo controlli più stringenti. In particolare, le amministrazioni provinciali devono completare, seguendo un rigido cronoprogramma, un ciclo articolato su cinque step. Si parte dal livello zero, quello del censimento di tutti i ponti e viadotti stradali, da completare entro il 31 dicembre 2023.
Il successivo livello 1 è relativo invece alle verifiche ispettive: le opere devono essere visionate e scandagliate per determinarne eventuali carenze. Sulla base di queste verifiche, si passa al successivo livello 2, da completare entro il 30 giugno 2025 e che consiste nell’attribuire a ponti e viadotti una classe di attenzione suddivisa per grado di criticità. Questo grado viene espresso su una scala che va da bassa a medio-bassa a media, e poi medio-alta e alta. I livelli 3 e 4 attribuiscono, in relazione al grado di criticità attribuito, le tipologie di monitoraggio da applicare.
«In Provincia di Cosenza il censimento è arrivato all’80 percento delle opere – dice l’ingegner Gianluca Morrone, dirigente del settore viabilità – la scadenza del 31 dicembre sarà certamente rispettata. Anche le verifiche ispettive sono a buon punto. Tanto da consentirci di arrivare entro la fine dell’anno, pure alla fase di appalto di importanti interventi di restyling per sei viadotti per i quali abbiamo quasi completato la progettazione esecutiva. Quello più importante riguarda il viadotto posto tra gli abitati di Mongrassano e Bisignano lungo la provinciale 239. Investiremo per l’ammodernamento del tratto dieci milioni di euro».
Altri interventi sono relativi a ponti ricadenti nei comuni di Rose, Roggiano Gravina, Paludi, Lago, Corigliano-Rossano. Ulteriori 650 mila euro saranno spesi per opere di impermeabilizzazione su viadotti posti nei comuni di Paola, Fuscaldo e Fiumefreddo. «Inoltre per dieci viadotti è in corso un monitoraggio, sia di tipo statico, sia di tipo dinamico – informa il dirigente Morrone – sono attenzionati in particolare tre viadotti della provinciale 245 tra Malito, Grimaldi ed Aiello Calabro, e poi due viadotti sulla provinciale 57 di Altilia, e altri ponti di collegamento importanti sulle provinciali che interessano gli abitati di Scigliano, San Nicola Arcella, Rose, Luzzi, San Pietro in Amantea. Allo stato non registriamo in alcun caso rischi immediati. Altrimenti avremmo deliberato la chiusura del traffico. Naturalmente procedere speditamente alla individuazione delle criticità, ci consente di accelerare le progettazioni e quindi di chiedere al Governo lo stanziamento di ulteriori risorse».