Tutti gli articoli di Ambiente
PHOTO
Allarme climatico per l’agricoltura in Calabria e rischi altissimi paventate per molte colture. Dalla sagra del fungo di Camigliatello parte un grido di dolore per le conseguenze del clima ormai fuori controllo. Si chiede l’intervento urgente delle istituzioni nazionali ed europee, si invocano anche scelte radicali.
A discuterne nel convegno promosso, all’interno della sagra, dal Comune di Spezzano Sila e dalla Pro-Loco di Camigliatello, il presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Klaus Algeri, il direttore del Consorzio delle patate della Sila IGP, Albino Carli, il presidente del Gal Sila, Antonio Candalise, con il coordinamento di Franco Laratta, giornalista.
Il grido d’allarme è partito proprio dal Presidente della Camera di Commercio che nell’annunciare interventi a favore dell’innovazione nelle imprese che hanno bisogno di maggiori tutele e di maggiori investimenti, ha sottolineato con forza la necessità di definire un nuovo modello di agricoltura in Calabria e nell’altopiano della Sila. Questo in considerazione del fatto che l’eccessivo caldo e la siccità non consentiranno più di mantenere le stesse produzioni agricole. “Ma bisogna decidere presto, perché non c’è più tempo”.
Grande la preoccupazione del direttore del Consorzio delle patate, Albino Carli, che nel sottolineare la necessità delle imprese agricole di tutelarsi con apposite polizze assicurative, ha chiesto all’istituzioni europee e nazionali di difendere con più forza e determinazione il comparto agricolo. Perché si può e si deve difendere ad oltranza l’ambiente, ma altrettanta attenzione va rivolta all’agricoltura, che se non viene messa nelle condizioni di produrre e di produrre bene, sarà sempre più complicato garantire il cibo per il futuro e per tutti gli uomini.
Stesso tono viene dal presidente del Gal, Candalise, che ha immaginato un futuro ricco di preoccupazioni se le istituzioni non si muovono presto e all’unisono, nonostante in questi anni si sia lavorato bene sul territorio e sia cresciuto il senso di comunità. Candalise ha poi confermato il ruolo e l’impegno del Gal nell’area del parco nazionale della Sila.
Da Camigliatello quindi un grido di dolore da parte di esperti e protagonisti del mondo delle imprese agricole.
Nelle considerazioni finali, Franco Laratta ha parlato di grande preoccupazione per un importante calo della produzione in atto nei principali comparti agricoli calabresi: vino e olio su tutti, con un calo che va dal 30 al 50% in alcune realtà. Siccità, caldo, violente trombe d’aria e gli attacchi dei cinghiali sono considerate le principali cause.
Insomma un vero e proprio grido di dolore parte da Camigliatello, insieme all’invito a non sottovalutare ancora la grave situazione a cui sono chiamate le imprese, che da sole non ce la possono più fare. I rischi sono gravi per tutti e a tutti i livelli.