E se i dati sulle analisi marine di Arpacal e quelli effettuati da Goletta Verde si contraddicono? Ci pensa
il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, a fare un po’ d’ordine. Perché se da una parte
l’imbarcazione verde di Legambiente, nei giorni scorsi aveva dichiarato che la foce del torrente
Colognati è «altamente inquinato» e l’amministrazione comunale spiegato che da quella foce sgorgano
acque provenienti dal Crati ed incanalate fin laggiù per l’azione irrigua del consorzio di bonifica,
qualcosa evidentemente stride.

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«Rispetto ai dati sul nostro mare ed anche a quanto emerso anche dalla conferenza stampa di Goletta
Verde, ho già dichiarato che non ci preoccupano, anzi: potrebbero confermare le tesi dell’amministrazione. Ogni dato è utile – spiega Stasi – specialmente se viene da una associazione
attenta all’ambiente, pertanto abbiamo già richiesto i report dettagliati sul Colagnati (fino a qualche
giorno fa, ricettore in determinate ore di enormi quantità di acque irrigue come già da noi sostenuto
ripetutamente) e li analizzeremo insieme alla stessa Legambiente. Nel frattempo però i dati altrettanto
scientifici parlano chiaro, ed inizio a pubblicare qualcosa, sperando che le squallide, davvero squallide,
speculazioni sul nostro mare, dannose inutilmente per la città, possano cessare».

Il sindaco pubblica sui social i risultati delle analisi e spiega come quelli effettuate da Arpacal, nello
stesso periodo di quelle di Goletta Verde, siano tutte ottime. «In primis i prelievi Arpacal proprio nel periodo di riferimento di Goletta Verde, di tutte le foci intorno al Colagnati (compreso), dal Frascone a Sant’Irene. Valori? Tutti ottimi. Ecco perché sarà utilissimo analizzare insieme a Legambiente i dati della Goletta, poiché a nostro avviso potrebbero riguardare punti specifici e momenti che confermano le nostre tesi. Non solo. Come Amministrazione – sottolinea il sindaco – non siamo mai stati né staremo mai fermi rispetto al tema, ed abbiamo avviato autonomamente, per il tramite di un laboratorio privato, una serie di campionamenti sistematici.

Abbiamo campionato pochi giorni fa, in piena “polemica” quattro punti tra i più frequentati e critici: la
madonnina a Schiavonea, Fabrizio-Pirro Malena, Sant’Angelo (a pochi metri dal fosso che per un giorno è sembrato essere fonte di scorie nucleari) e Torre Pinta
. Questi ultimi due punti sono molto vicini, uno a nord ed uno a sud del Colagnati. Non solo: giacché dopo i dati Arpacal che escludono inquinamento di batteri (cioè di fogna) la nuova teoria del complotto era quella che l’inquinamento fosse chimico (nitrati, ammoniaca ecc.) abbiamo fatto anche queste analisi. Risultati? Non sono un chimico o un
biologo, ma risulta ancora una volta tutto perfettamente nella norma. Quante analisi dovremo fare
ancora?»

Si chiede Stasi. «Sia chiaro: si possono anche trovare, in un determinato momento ed in un luogo preciso su 30 lunghissimi e variegati chilometri di splendida costa, dei punti critici o dei problemi legati a qualche
circostanza precisa
. Questo è ovvio. Ma la si smetta di insultare il nostro splendido mare e soprattutto
di insinuare che l’Amministrazione faccia ragionamenti “di comodo”. Noi non siamo quel tipo di
Amministrazione – conclude Flavio Stasi – lo abbiamo sempre dimostrato, e non abbiamo alcun dubbio
nel dire non solo che il nostro mare è pulito, ma da molti anni ormai è tra più puliti».