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Dal 1° ottobre 2025, oltre un milione di auto diesel Euro 5 non potranno più circolare nei giorni feriali — dalle 8:30 alle 18:30 — nei Comuni con più di 30 mila abitanti di Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna. A stabilirlo è il decreto n. 121/2023 che punta a contrastare l’inquinamento atmosferico nel bacino padano, anche in risposta alle procedure di infrazione europee avviate contro l’Italia.
Il provvedimento, destinato ad avere un impatto significativo sulla mobilità quotidiana, riguarda le vetture diesel immatricolate tra il 2011 e il 2015. Per sapere se un veicolo rientra nella categoria soggetta a blocco, occorre verificare la voce V.9 del libretto di circolazione.
Secondo l’ACI, il divieto coinvolgerà 484 mila auto in Lombardia, 340 mila in Veneto, 270 mila in Emilia-Romagna e 236 mila in Piemonte. Le città maggiormente interessate saranno Milano, Bergamo, Brescia, Monza, Torino, Alessandria, Novara, Verona, Padova, Bologna e Modena.
Il decreto prevede inoltre ulteriori restrizioni a partire dal 2026, con l’anticipo del blocco già dal 1° settembre.
Un parco auto vecchio e inquinante
L’età media delle auto in Italia è di circa 13 anni. Quasi il 45% dei veicoli è classificato come Euro 4 o inferiore, con 4,28 milioni ancora fermi a Euro 0 o Euro 1, pari al 10% del totale. La lentezza del rinnovo del parco circolante rende la transizione ecologica un tema delicato per milioni di cittadini.
Il governo valuta un dietrofront
La stretta ha però scatenato la reazione del governo. Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini ha annunciato l’intenzione di fermare lo stop: «Stiamo lavorando a un emendamento per annullare il blocco dei diesel Euro 5. È una follia voluta dalla Commissione von der Leyen, parte di quel disastro chiamato Green Deal».
Secondo Salvini, misure del genere penalizzano famiglie e lavoratori: «Milioni di italiani non potranno più usare le proprie auto. È un problema reale, il mercato deve scegliere liberamente se passare all’elettrico».
Le deroghe: arriva il sistema Move-In
Le Regioni coinvolte hanno introdotto il dispositivo Move-In (Monitoraggio dei Veicoli Inquinanti), che consente una deroga chilometrica al divieto. Il sistema si basa sull’installazione di un Gps a bordo del veicolo per monitorare gli spostamenti e concedere un limite annuo di percorrenza. Una volta superata la soglia consentita, scatterà automaticamente il divieto di circolazione nelle aree soggette a limitazione.