I presunti favori di Marco Petrini all'ex consigliere regionale Enzo Sculco per assistere a Crotone-Milan. Accuse che il giudice ha ritrattato in toto.
Inizierà il prossimo 9 giugno, presso il tribunale collegiale di Salerno, il processo contro il giudice sospeso, Marco Petrini, l’ex consigliere regionale Pino Tursi Prato, l’ex dirigente dell’Asp di Cosenza, Emilio Mario Santoro, Vincenzo Arcuri, l’avvocato Francesco Saraco e Luigi Falzetta. La Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato, rinunciando
Marzia Tassone non si trova più agli arresti domiciliari perché il tribunale del Riesame di Salerno ritiene che tra l’avvocato del foro di Catanzaro e il giudice sospeso della Corte d’Appello di Catanzaro, Marco Petrini non ci sia stato nessun rapporto corruttivo, ma esclusivamente sentimentale. Annullando in toto l’ordinanza del gip di Salerno, Giovanna Pacifico
Nella complessa vicenda giudiziaria che colpisce il giudice sospeso dal Csm, Marco Petrini, c’è un caso di una presunta istigazione alla corruzione che ad oggi sembra essere stato già chiarito. Il tribunale del Riesame di Salerno, presieduto dal presidente Elisabetta Boccassini, mette una pietra tombale su uno dei capi d’imputazione per i quali sono indagati
Marco Petrini ha dichiarato già tanto ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno. Lo ha fatto il 31 gennaio 2020, giorno del suo primo interrogatorio da collaboratore dell’ufficio inquirente, coordinato dal procuratore facente funzioni Luca Masini, dove ha confermato le accuse contenute nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip antimafia Giovanna Pacifico. In alcuni
Torna in stato di libertà l’avvocato del foro di Catanzaro, Marzia Tassone indagata nell’inchiesta “Genesi”, coordina dalla Dda di Salerno, insieme al giudice sospeso Marco Petrini, al faccendiere Emilio Mario Santoro, medico in pensione dell’Asp di Cosenza, e (tra le altre cose) all’ex consigliere regionale Pino Tursi Prato. Sulla scorta dell’istanza difensiva, avanzata dagli avvocati
La recente scarcerazione di Marco Petrini, magistrato sospeso dalla sezione disciplinare del Csm il 31 gennaio 2020, significa due cose. La prima è che la Dda di Salerno è pienamente soddisfatta delle dichiarazioni autoaccusatorie dell’ex presidente della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro. La seconda, invece, è che i pm antimafia coordinati dal
E’ il 31 gennaio 2020 quando Marco Petrini, magistrato sospeso dalla sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura, decide di collaborare con i pm della Dda di Salerno. Una collaborazione investigativa che in un contesto criminale di stampo mafioso significa pentimento. L’ex presidente della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro vuota il sacco,
Il Consiglio Superiore della Magistratura, sezione disciplinare, ha usato il pugno duro con il magistrato Marco Petrini. L’ex presidente della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro è accusato, tra le altre cose, di corruzione in atti giudiziari dalla Dda di Salerno che a metà gennaio lo ha arrestato insieme ad altre sette persone.
Accuse a Pino Tursi Prato, parla la difesa. Sono iniziate stamane le udienza davanti al tribunale del Riesame di Salerno degli indagati coinvolti nell’inchiesta “Genesi“, coordinata dalla Dda di Salerno. Il primo a comparire dinanzi ai giudici cautelari è stato l’ex consigliere regionale calabrese, Pino Tursi Prato. La difesa – composta dagli avvocati Franz Caruso,
Il medico in pensione, Emilio Santoro, ex dirigente dell’Asp di Cosenza, confessa i pagamenti a scopo corruttivo al giudice Marco Petrini, magistrato in servizio presso la Corte d’Appello di Catanzaro. A rivelarlo ieri il Corriere della Calabria. Sono 266 le pagine d’interrogatorio riempite dalla Dda di Salerno che farebbero presumere il coinvolgimento anche di altri
Petrini e gli altri indagati alla prova del Riesame. Si terrà domani infatti l’udienza davanti al Tdl di Salerno, al quale si sono rivolti gli avvocati difensori dei soggetti arrestati nell’ambito dell’inchiesta “Genesi“, coordinata dalla Dda di Salerno. Indagine che riguarda le presunte condotte corruttive del giudice Marco Petrini, magistrato in servizio presso la Corte