L’Unione Sindacale di Base (USB) di Cosenza ha proclamato lo stato di agitazione per la gestione dell’appalto mensa ospedaliera affidato alla società Ladisa Ristorazione. Le segnalazioni evidenziano problemi sulla qualità dei pasti serviti ai pazienti e sulle condizioni di lavoro degli addetti alla refezione. Tuttavia, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza continua a non intervenire adeguatamente per garantire un servizio efficiente e il rispetto dei diritti dei lavoratori.

Il 3 marzo 2025 si è svolto un incontro presso la Prefettura di Cosenza per affrontare la questione, ma l’esito è stato insoddisfacente. Il sindacato denuncia un atteggiamento ostile sia da parte della Ladisa, rappresentata dal responsabile delle relazioni sindacali Giuseppe Irpinio, sia da parte della Prefettura. Secondo l’USB, l’incontro si è trasformato in una difesa d’ufficio della società appaltatrice, mentre le istanze dei lavoratori sono state minimizzate o ignorate.

Tra le problematiche segnalate ci sono la scarsa qualità dei pasti, spesso distribuiti in prossimità della scadenza, e una gestione economica discutibile. L’USB sottolinea come Ladisa, nonostante un bilancio in forte attivo, continui a ricorrere a contratti di solidarietà e presunti esuberi, causando difficoltà economiche ai dipendenti. Inoltre, il sindacato denuncia trattamenti vessatori nei confronti dei lavoratori sindacalizzati, ai quali vengono imposte condizioni contrattuali penalizzanti.

Durante l’incontro in Prefettura, il sindacato ha subito attacchi verbali da parte della Ladisa e la delegata USB è stata oggetto di dichiarazioni aggressive. Il tentativo di verbalizzare quanto accaduto è stato respinto dal funzionario prefettizio, confermando, secondo l’USB, un atteggiamento di protezione nei confronti dell’azienda.

Per rispondere a questa situazione, l’USB di Cosenza ha annunciato uno sciopero passivo a partire dal 17 marzo 2025. L’obiettivo è denunciare le condizioni di lavoro e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gestione dell’appalto, sulla qualità del servizio offerto ai pazienti e sullo sperpero di denaro pubblico. Il sindacato ribadisce la necessità di garantire trasparenza e dignità nel servizio di refezione ospedaliera, a tutela sia dei lavoratori che dei cittadini.