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Il caso di Villa Torano, di cui si attende il responso definitivo della seconda parte di tamponi, ha scosso la popolazione civile. Sul web non sono pochi i cittadini che chiedono lumi e pongono domande. In questo contesto si registrano anche le parole del vicepresidente del Consiglio regionale Luca Morrone su tamponi e contagi. «Desta preoccupazione la situazione di allarme in merito ai contagi nelle strutture socio sanitarie della provincia di Cosenza. Viviamo un’emergenza epocale dalla quale speriamo di uscire al più presto possibile con la collaborazione fra istituzioni e cittadini» ha detto.
Morrone chiede più tamponi e controllo sui contagi
«Da parte del governo regionale – dice – rimane alta l’attenzione. In qualità di vicepresidente della massima assise regionale, sto sollecitando tutti gli organi competenti, non ultimo il commissario Belcastro. Vorrei che si accelerasse con gli esami dei tamponi partendo da Bisignano e dagli altri centri maggiormente a rischio. Questo considerando la vicinanza con il comune focolaio di Torano Castello». Nel richiedere i tamponi, pertanto, Morrone aggiunge anche l’auspicio di un’energica risolutezza di fondo sui contagi. «Il momento richiede molta cautela ma, allo stesso tempo, fermezza nelle decisioni. Permangono infatti situazioni delicatissime con diversi comuni ancora decretati quali zone rosse».
Nuove misure per la ripresa economica
«Per fronteggiare l’emergenza serve l’apporto di tutti – chiude Luca Morrone -. Stiamo, infatti, studiando una serie di proposte da presentare alla giunta e al presidente Jole Santelli in modo da poter dare ulteriore sostegno a tutte le aziende calabresi in forte difficoltà. Questo specie in previsione dell’inizio di una stagione estiva che sicuramente soffrirà di una contrazione dei consumi. Emergeranno non poche criticità per operatori turistici, piccoli imprenditori, gestori di lidi e attività di ristorazione. Avvieremo una diretta interlocuzione con le associazioni di categoria. Fra le iniziative, lo sblocco, da parte della Regione, dei pagamenti di progetti già finanziati ai comuni al fine di poter liquidare i compensi dei professionisti e dar loro una boccata d’ossigeno».