Le elezioni a Rende potrebbero tenersi già tra il 17 e 18 novembre, con eventuale ballottaggio l’1 e 2 dicembre, riportando il Comune alle urne dopo il periodo commissariale. Una circolare del Viminale inserisce l’importante centro calabrese tra quelli che dovranno eleggere un nuovo sindaco. Si tratta di un atto dovuto, al netto del fatto che i commissari sulla carta terminerebbero il proprio lavoro entro il 2025. L’effettiva apertura delle urne è tutta da vedere, però.

Ieri, una riunione in Prefettura a Cosenza ha visto la partecipazione del commissario Santi Giuffrè, che, insieme a Rosa Correale e Michele Albertini, compone la triade che gestisce attualmente il Municipio di Rende, dopo lo scioglimento per presunte infiltrazioni mafiose. Il mandato del commissariamento dovrebbe concludersi il 28 dicembre, ma c’è la possibilità di un prolungamento, come previsto dalla legge. La decisione finale spetta al Ministero dell’Interno, in base alla relazione consegnata dai commissari. Se la finestra per la campagna elettorale risultasse troppo breve, l’alternativa potrebbe essere rinviare le elezioni a Rende alla prossima primavera. Ed è proprio questo lo scenario ad oggi più probabile al netto di clamorose anticipazioni.

Ottimizzare l’organizzazione di questo importante appuntamento è cruciale per il futuro politico e amministrativo della città. Le elezioni a Rende si intersecano inevitabilmente con la data che la Regione indicherà per il referendum sulla città unica. I due eventi rischiano di sovrapporsi, con l’inevitabile epilogo che il parere favorevole o meno alla fusione verrebbe politicizzato.