Giuseppe Smorto, già direttore di Repubblica.it e vicedirettore dell’edizione cartacea del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, è stato ospite del settimo appuntamento di Impressioni di Settembre, la rassegna letteraria promossa a Castrolibero dall’amministrazione comunale in partnership con ViaCondotti21 ed il gruppo Diemmecom-LaCNetwork.

Nella conversazione con il direttore responsabile di LaC News24 Pier Paolo Cambareri, il giornalista originario di Reggio ha presentato il libro, edito da Zolfo, A Sud del Sud, viaggio dentro la Calabria tra i diavoli e i resistenti. Si tratta di una raccolta di storie messe nero su bianco per l’esigenza dell’autore di offrire una ribalta, con nomi e cognomi, ad un sostanzioso spaccato della Calabria migliore, con l’intento di colmare quel vuoto di conoscenza che non risparmia gli stessi calabresi: «Perché della Calabria – ha sottolineato – esiste ancora una narrazione stereotipata che la descrive come un luogo perduto. E questa narrazione danneggia la Calabria, allontana gli investimenti degli imprenditori e scoraggia i nostri migliori cervelli, alimentando una emigrazione intellettiva che ha portato questa terra a perdere oltre diecimila residenti nell’ultimo anno. Il fenomeno però – ha sottolineato – è certamente più consistente tenendo conto che molti vanno via conservando comunque la residenza».

Quella della lotta delle Lampare per la riapertura dell’ospedale di Cariati, una delle vicende simbolo descritte nel volume: «La storia alla quale mi sento più legato- ha detto Giuseppe Smorto – diventata anche un film, C’era una volta in Italia, proiettato in oltre 150 località. Penso sia emblematica del grave arretramento registrato in tutto il Paese dei presidi di sanità pubblica. Stiamo assistendo ad un pericoloso ridimensionamento del nostro modello di Servizio Sanitario Nazionale. Un problema ancora più drammatico per la Calabria dove, a fronte della chiusura di 18 ospedali, come appunto quello di Cariati per anni baricentrico per un territorio popolato da circa 80 mila persone d’inverno e da circa 200 mila d’estate, non è stato creato un modello alternativo per garantire le cure agli utenti».

Nel video allegato, con le immagini di Luca Andrioli, l’intervista integrale che Giuseppe Smorto ha rilasciato al nostro network.