Una storia a lieto fine arriva dal Tribunale di Cosenza, che ha recentemente omologato il piano di concordato minore in continuità presentato da un artigiano locale. L’uomo si era trovato in una complessa situazione di sovraindebitamento, una condizione sempre più frequente che rientra nelle previsioni del Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza.

I problemi di salute, uniti a crescenti difficoltà economiche nella gestione della sua ditta individuale, avevano impedito all’artigiano di far fronte regolarmente al pagamento di tasse (IRPEF e IVA) e contributi previdenziali, accumulando un debito significativo nei confronti dello Stato e dell’INPS.

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Grazie alla dettagliata relazione svolta dall’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) presso l’Ordine degli Avvocati di Cosenza, in persona del referente, avvocato Ester Bernardo, e del gestore nominato, avvocato Maria Monteleone, il Tribunale di Cosenza, a seguito del raggiungimento della maggioranza dei creditori ammessi al voto, ha ritenuto ammissibile e, di conseguenza, ha omologato il piano di concordato proposto dal debitore, assistito dal suo difensore, avvocato Antonio Biamonte.

Il piano di concordato prevede una decurtazione significativa del 60% del totale dei debiti, con un pagamento dilazionato in 54 rate mensili, pari a circa quattro anni e mezzo. Questa soluzione offre all’artigiano la possibilità di proseguire la sua attività, che rappresenta l’unica fonte di reddito per sé e la sua famiglia, ripagando i debiti contratti con lo Stato e l’INPS in proporzione alle sue effettive disponibilità economiche.

Questa decisione del Tribunale di Cosenza è senza dubbio un importante esempio di come gli strumenti previsti dalla normativa in materia di crisi di sovraindebitamento possano offrire una seconda opportunità a chi, a causa di difficoltà impreviste, si trova in una situazione debitoria insostenibile, consentendo la prosecuzione di attività produttive e salvaguardando il tessuto economico locale.