Il problema del sovraffollamento delle carceri continua a tenere banco in tutta Italia e, ovviamente, anche in Calabria. Nel carcere di Cosenza, secondo i dati del Ministero della Giustizia, «il sovraffollamento ha superato la soglia del 20% dei posti regolamentari». A denunciarlo sono i membri del consiglio direttivo della Camera Penale “Fausto Gullo”. Un dato forte, troppo forte, che non può essere ignorato. Proprio per questo, si legge nella nota, «abbiamo chiesto e ottenuto di accedere alla struttura carceraria di Cosenza venerdì 22 agosto alle ore 9.30 nell’ambito dell’iniziativa dell’Osservatorio Carcere dell’UCPI»

L’invito della Camera Penale per la visita al carcere di Cosenza, però, è esteso ai Parlamentari calabresi eletti. «In un istituto carcerario su tre in Italia – scrive la “Fausto Gullo” – i detenuti sono stipati in uno spazio calpestabile, per ciascuno, inferiore a 3 metri quadrati». Condizioni che la Corte europea dei diritti umani definisce «inumane e degradanti». Da qui, l’invito esteso ai parlamentari. Tutti, nessuno escluso.

«Venite a misurare il grado di civiltà del Paese che rappresentate»

Un invito senza mezzi termini quello della Camera Penale. «Visto che, in quanto rappresentanti istituzionali, vi è concesso l’accesso incondizionato nelle carceri, auspichiamo la vostra presenza il prossimo 22 di agosto». E ancora: «Insieme a noi ci saranno i Garanti dei detenuti, regionale e provinciale, il Sindaco di Cosenza, il Presidente del COA, il responsabile dell’osservatorio Carcere e il delegato di Giunta dell’Unione». 

La Camera Penale di Cosenza, insomma, chiama i parlamentari calabresi a visitare il carcere della città bruzia per verificare in quali condizioni vivono i detenuti. «Soprattutto in estate, visto che sulle finestre sbarrate di alcune celle continuano a essere installati pannelli in plexiglass. Questo rende intollerabile la temperatura, impedisce l’areazione e rende insalubri i locali». Infine, una dura chiusura. «Venite per verificare e misurare, personalmente, il grado di civiltà del Paese che rappresentate»