«De segun como se mire todo depende». Parole, e musica, degli Jarabe de Palo. Tradotta in italiano, la canzone recitava «Da che punto guardi il modo tutto dipende». Sostituite “mondo” con “Cosenza-Catanzaro”, ed eccoci qua. Dipende se la guardi dal punto di vista di Massimiliano Alivini, che stremato in panchina si abbandona a un pianto liberatorio. Il rigore di Ciervo al 106′ di una partita completamente insensata, al termine di una settimana stressante, ha restituito ai tifosi rossoblù la voglia di sostenere la propria squadra. Dipende se lo guardi dal punto di vista di Guarascio, contestato dalle curve, invitato a lasciare la proprietà. Oppure dipende se lo guardi dal punto di vista degli ultras. Che hanno incitato la squadra, contestato la presidenza, esultato come matti. E allora analizziamola questa partita. Da tutti i punti di vista.

Cosenza-Catanzaro, Alvini e le curve: una storia d’amore

Massimiliano Alvini e le curve del Cosenza stanno vivendo un idillio d’amore impensabile per una squadra ultima in classifica. Una squadra che paga gli errori della dirigenza. Una squadra che vive con una penalizzazione che, negli anni passati, l’avrebbe comunque collocata (se fosse andata bene) sempre a 17 punti. Eppure, all’ingresso in campo che ha preceduto Cosenza-Catanzaro, Alvini è stato accolto da un’ovazione riservata solo ai grandi. Sarà il rapporto fra i Lupi e gli allenatori toscani, forse. O forse sarà perché, senza la penalizzazione, i rossoblù sarebbero a quota 21. Una squadra che tecnicamente ha tante, troppe lacune. Ma che getta sempre il cuore oltre l’ostacolo. E che regala ai propri tifosi emozioni difficilmente replicabili. Un pareggio al minuto 106 di un derby finisce di diritto nella storia del Cosenza Calcio. Insieme alla semifinale col Südtirol, allo spareggio di Pescara. al playout di Brescia. Se non soffriamo non ci piace. E forse Alvini ci piace proprio per questo.

Derby di Calabria, e qui dall’altra parte sono loro

E dall’altra parte c’è Guarascio. Il presidente ha assistito a Cosenza-Catanzaro. I tifosi del Cosenza hanno manifestato tutto il disappunto durante il match. Cori di contestazione si sono alzati nel corso della partita e anche le coreografie lasciavano, volenti o nolenti, intendere un tenore non proprio positivo (eufemismo) nei confronti della proprietà. Se Alvini ha fatto di tutto per estraniare la propria squadra dalle polemiche di una settimana, non si può dire altrettanto del proprietario di Ecologia Oggi. Fra l’ormai arcinota querelle biglietti, le dimissioni di Ursino e la questione Rao, il rapporto fra Guarascio e la tifoseria è ormai a un punto di non ritorno. Con il meno quattro è caduta anche l’ultima foglia di fico. E adesso il re è nudo e contestato. Resta da capire quanto vorrà tirare la corda. Una corda che, al momento, si è spezzata e che Alvini sta ricucendo. Da eroe. Come dicevamo, «de segun como se mire todo depende»