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Un’altra sconfitta, ma questo non fa più notizia. Il presidente che abbandona lo stadio all’80’, ma anche qui, niente di nuovo. Ultimo posto, dov’è la novità? Il Cosenza Calcio lascia davvero pochi spunti. Solo scoramento, un’agonia lunga e interminabile fino a quello che sarà, quasi certamente, un epilogo scritto da tempo.
La Curva Nord che a fine partita si gira di spalle è l’immagine più potente che lascia Cosenza-Palermo 0-3. Una discesa senza freni, a folle, con una curva a un metro che significa schianto. È come il presidente Guarascio ha deciso di scrivere questo campionato. Eppure su queste pagine si diceva da tempo, da lungo tempo. Anche quando, nel 2021, la retrocessione arrivò e solo il fallimento del Chievo evitò la Serie C.
All’epoca ci fu addirittura chi scrisse che la riammissione del Cosenza Calcio fosse «merito di Guarascio». Quegli stessi che oggi si sono allineati a chi, all’epoca, gridava con forza che fosse tempo di passare la mano. Un salto della barricata abbastanza evidente, ma oggi vale tutto. È una (poco) allegra Royal Rumble in cui ognuno cerca di accreditarsi come detrattore della prima ora. Anche chi difese l’indifendibile.
Cosenza Calcio, una discesa nel buco nero a un passo da noi
Ieri è stata la giornata del ricordo di Salvatore Iaccino. “Uccello” è stato applaudito da tutto lo stadio. Un applauso lungo tutti gli anni di militanza dell’ultras in Curva. È stato sinceramente l’unico momento da salvare di una partita altrimenti da buttare nel cestino della storia. Come quella prima, contro la Juve Stabia, un copione identico. E il Cosenza Calcio ultimo, e il presidente Guarascio che va via prima. E la trattativa che non si sa che fine abbia fatto.
Già, la trattativa. Che sembra in questo momento sparita nel nulla. Una riga, in fondo al comunicato, e le parole del sindaco Caruso. Mentre la paura di assistere a un film già visto assale tutti i tifosi rossoblù, da via degli Stadi c’è un silenzio assordante. I commenti sono chiusi, come sempre. Nessuno parla, tranne Alvini in conferenza stampa. Ma di quanto si vede in campo, francamente, ormai a tutti interessa poco.
Una discesa lenta verso una retrocessione annunciata
La strada verso la Serie C sembra tracciata. Servirebbe una roba tipo 2020 (non inteso come lockdown, ovviamente) e questa squadra non ha né Rivière, né Asencio, né Baez, né Carretta, né Bruccini e Sciaudone. Una lenta agonia verso la retrocessione. Mancano ancora undici partite.
Ah, una nota a margine: ieri era il 111° compleanno del Cosenza Calcio. La società che dovrebbe rappresentare l’anima rossoblù non ha scritto nulla. Né un post, né un pensiero, né una foto. Però l’onomastico del presidente Guarascio è stato pubblicato puntuale come ogni anno, ovviamente con commenti chiusi. Quando finisce questo campionato?