Dalle indagini su Falbo e Sganga emerge un "Sistema Cosenza" che impone alcune regole per spacciare la droga in città e nei dintorni. Ecco tutti i dettagli.
Buone notizie per uno degli indagati dell’inchiesta “Valle dell’Esaro”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Il tribunale del Riesame di Catanzaro, nei giorni scorsi, ha revocato la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, applicata dal gip di Catanzaro al commerciante Massimiliano Mungo, accusato di aver intestato schede fittizie ai presunti narcotrafficanti di Roggiano
Il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri ha illustrato i contenuti dell’inchiesta “Valle dell’Esaro” che stamane ha portato all’arresto di 45 persone, accusate (a vario titolo) di narcotraffico, spaccio di droga, minacce, estorsioni e favoreggiamento. Indagine condotta dalla Squadra Mobile di Cosenza che nel corso del periodo investigativo ha ripercorso tutte le fasi di approvvigionamento
Vasta operazione antidroga della Squadra Mobile di Cosenza contro una presunta associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico. La zona interessata dall’inchiesta della Dda di Catanzaro è quella della Valle dell’Esaro. Sono coinvolti quasi tutti i comuni. Ecco le immagini del blitz.
L’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip antimafia Claudio Paris è divisa in tre parti. Nel primo capitolo, si parla del traffico di droga e della sua commercializzazione nella Valle dell’Esaro. Sostanza stupefacente del tipo cocaina che viaggiava sul binario Oppido Mamertina-Roggiano Gravina. Il comune in provincia di Reggio Calabria è la residenza di Antonio
L’inchiesta sul narcotraffico nella Valle dell’Esaro inizia quando gli agenti della Squadra Mobile di Cosenza avviano le intercettazioni telefoniche e ambientali nei confronti di Roberto Presta e Mario Sollazzo. Lo scrive il gip antimafia di Catanzaro, Claudio Paris che, nell’illustrare la vicenda giudiziaria, si complimenta con l’operato della Dda di Catanzaro, soprattutto in virtù del
Il giudice distrettuale antimafia di Catanzaro, Claudio Paris ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 45 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa dedita al narcotraffico. E’ un’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Cosenza che si è avvalsa dell’attività tecnica per avvalorare la tesi accusatoria, avanzata dalla Dda di Catanzaro. In carcere
Roggiano Gravina base del narcotraffico organizzato da Antonio e Roberto Presta, legati da vincoli di stretta parentela con Franco Presta, boss all’ergastolo e killer della cosca “Lanzino” di Cosenza. Da qui sono partiti gli agenti della Squadra Mobile di Cosenza, diretta dal vicequestore Fabio Catalano, per mettere in piedi un’indagine capillare sul traffico di droga
E’ in corso dalla prima mattinata odierna un’importante operazione della Polizia di Stato, che sta dando esecuzione a un articolato provvedimento restrittivo emesso dal GIP del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 45 soggetti appartenenti ad una associazione, armata, finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanza
La Guardia di Finanza e i carabinieri del Comando provinciale di Genova hanno arrestato Domenico Romeo, 40 anni, latitante dal luglio scorso e coinvolto nell’operazione “Buon vento genovese” coordinata dalla Dda di Genova nell’ambito di un’inchiesta contro il narcotraffico. Secondo l’accusa, Romeo sarebbe il contabile della cosca Alvaro di Sinopoli. L’uomo si trovava a Sant’Eufemia
Il processo “Gentleman” si conclude a distanza di 4 anni dal giorno in cui la Dda di Catanzaro, in collaborazione con la Guardia di Finanza, aveva arrestato presunti ‘ndranghetisti della Piana di Sibari e di Cassano all’Jonio e narcotrafficanti albanesi, intercettati in mare con grossi quantitativi di droga che partivano dall’Albania e arrivavano in provincia
La Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro alle prime luci dell’alba ha fatto scattare l’operazione “Crisalide 3” nei confronti di 28 soggetti legati alla cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri di Lamezia Terme. Le accuse riguardano i reati di associazione per delinquere dedita al narcotraffico, nonché plurime aggressioni e intimidazioni ai commercianti e imprenditori della Piana di Lamezia Terme. Le
Operazione antidroga della procura di Reggio Calabria nei confronti di una presunta associazione dedita al narcotraffico che avrebbe utilizzato un bambino di 8 anni per trafficare le sostanze stupefacenti. Coinvolto anche un bambino di 8 anni nell’attività di un’organizzazione di trafficanti di droga, con base nella Piana di Gioia Tauro, stroncata dai carabinieri del Comando
Nicola Assisi, una montagna di soldi per il broker della droga originario di Grimaldi. La cattura in Brasile. Fine della corsa per Nicola Assisi (e suo figlio Patrick). La polizia brasiliana ieri sera lo ha catturato in Brasile all’interno di una mega villa sorvegliata con telecamere da tutti i lati. Un bunker pieno di soldi.
Assoluzioni e condanne, nel merito del processo “Frontiera”: la ricostruzione delle posizioni più significative. Del processo “Frontiera” fanno più notizia le assoluzioni rispetto alle pesanti condanne decise dal tribunale collegiale di Paola. I giudici di primo grado infatti hanno mantenuto inalterato l’impianto accusatorio relativo all’associazione dedita al narcotraffico, mentre hanno individuato tre imputati quali partecipi
Si conclude il processo “Anya”, l’inchiesta contro il narcotraffico messo in piedi da una presunta associazione a delinquere finalizzata al commercio di cocaina. A giudizio c’era anche l’ex boss Nicola Femia, pentitosi nel corso del processo, e coinvolto anche nell’indagine “Aemila”, quella della Dda di Bologna contro i clan crotonesi in Emilia-Romagna. Ma il narcotrafficante,
Nuovo esame dinanzi al Tdl di Catanzaro per l’imputato Andrea Minieri, condannato in primo grado nel processo “Apocalisse”. La sesta sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza del tribunale collegiale di Cosenza, che aveva aggravato la misura cautelare con la custodia in carcere nei confronti di Andrea Minieri, imputato nel processo contro il
Era il 2015 quando la Squadra Mobile di Cosenza arrestava un gruppo di narcotrafficanti operanti nel centro di Cosenza su mandato della Dda di Catanzaro. L’operazione venne denominata “Job Center”, ovvero il centro di collocamento dei pusher che erano guidati da quattro soggetti uniti tra loro da vincoli familiari: Celestino Abbruzzese e sua moglie Anna
Il tribunale del Riesame di Catanzaro ha scarcerato Pasquale Torromino, indagato nell’ambito dell’operazione della Dda di Catanzaro denominata “Six Towns”. L’uomo, originario della provincia di Crotone, è accusato di narcotraffico e di un episodio di spaccio di droga, riconducibile al commercio di circa 10 chili di cocaina. Torromino, che in primo grado era stato condannato
La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone ritenute responsabili di appartenere ad un’associazione per delinquere dedita al narcotraffico. Otto sono andati in carcere, nove ai domiciliari e per uno è scattato l’obbligo di dimora. Altre 21 persone sono indagate in stato di libertà. A capo dell’organizzazione, per
A Cosenza negli anni scorsi era attiva un’associazione criminale dedita al narcotraffico. Lo dice la sentenza di primo grado emessa oggi pomeriggio dal tribunale collegiale di Cosenza nei confronti degli imputati coinvolti nel processo “Apocalisse”. Tante condanne pesanti, ma anche assoluzioni. La mano pesante dei giudici si è abbattuta su Marco Perna (difeso dagli avvocati