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Non si tratta solo di una questione di decoro urbano, ma di sicurezza. La Strada Provinciale 183, principale via di accesso al centro abitato di San Cosmo Albanese e al Santuario Diocesano dei Santi Cosma e Damiano, versa in condizioni sempre più gravi: buche profonde, tratti dissestati, segnaletica carente, manutenzione pressoché assente. A denunciarlo, con una lettera indirizzata alla Presidente della Provincia di Cosenza Rosaria Succurro, è il rettore del Santuario, Papàs Giuseppe Barrale.
Il grido d’allarme parte da una necessità concreta: rendere più sicuro e decoroso il percorso che i fedeli percorrono per raggiungere il luogo di culto. In occasione dell’Anno Giubilare, il Santuario è stato infatti designato come Chiesa Giubilare dalla Diocesi di Lungro, e questo sta determinando un flusso crescente di pellegrini, non solo dal territorio provinciale ma anche da fuori regione.
«Le attuali condizioni della strada – scrive Barrale – costituiscono non solo un serio pericolo per l’incolumità degli utenti, ma provocano anche grandi disagi per i fedeli che vogliono raggiungere il nostro Santuario». In particolare, la mancanza di manutenzione ordinaria, unita alla totale assenza di interventi strutturali, sta rendendo il tratto stradale sempre più rischioso, specialmente nei periodi di maggiore afflusso.
Il rettore ricorda anche come il Santuario rappresenti un punto di riferimento religioso e culturale per l’intera area dell’Arberia, e che proprio per questo andrebbe tutelato anche sotto il profilo infrastrutturale. «Sicuro di interpretare anche il sentire della cittadinanza e delle stesse autorità civili locali – prosegue nella lettera – Le chiedo di valutare l’opportunità di un urgente intervento da parte degli uffici competenti affinché si possa garantire la sicurezza e la dignità dell’accesso al Santuario».
Parole che fanno eco a un disagio diffuso nel territorio, dove le condizioni della viabilità secondaria rappresentano da anni una delle principali criticità. Il Santuario di San Cosmo non è solo un luogo di culto: è parte dell’identità storica e spirituale della comunità locale. E il deterioramento della strada che vi conduce rischia di diventare un ostacolo alla partecipazione, oltre che un pericolo concreto per automobilisti e pedoni.
Il messaggio è chiaro: non si può parlare di valorizzazione dei territori e del patrimonio religioso senza partire dalle infrastrutture. Per questo, Barrale invoca un intervento urgente, con la speranza che le istituzioni raccolgano l’appello e diano seguito a un’azione concreta.