Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
I consiglieri comunali di Longobucco Eugenio Celestino, Lara Grillo, Giuseppe Forciniti, Antonio Perri nell’esercizio delle prerogative di controllo politico-amministrativo, hanno esposto tramite un comunicato una serie di violazioni di norme che regolano la finanza pubblica. Nella loro nota stampa hanno altresì elencato una serie di determinazioni con presunte violazioni di leggi in esse contenute a loro avviso.
Longobucco, le determine finite nel mirino
La prima determina finita nel mirino è nel Registro Generale n. 82 del 8 marzo 2023, n. 104 del 30 aprile 2023, n. 134 del 19 aprile 2023. «Con queste determinazioni – spiegano i consiglieri – vengono liquidati i pasti erogati nella mensa scolastica delle scuole di Longobucco centro e frazioni. I pasti liquidati sono stati consumati nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2023. Essendo le obbligazioni finanziarie sorte nell’esercizio 2023, l’impegno di spesa doveva (e deve) essere assunto sul relativo capitolo di bilancio esercizio 2023, in ossequio al principio della competenza finanziaria. Le liquidazioni fatte, richiamando impegni assunti nell’esercizio 2022, sono illegittime (D. Lgs. n. 118 Allegato 4/2 punto 9.1)».
La seconda determinazione attenzionata è nel Registro Generale n. 74 del 6 marzo 2023, n. 103 del 30 marzo 2023. «Con queste – proseguono i consiglieri di Longobucco – vengono liquidate le spese relative al servizio scuolabus per i mesi di gennaio e febbraio 2023. Essendo le obbligazioni finanziarie sorte nell’esercizio 2023, l’impegno di spesa doveva (e deve) essere assunto sull’apposito capitolo del bilancio 2023. Le determinazioni adottate, richiamando impegni assunti nell’esercizio 2022, sono illegittime».
La terza determinazione “incriminata” è la numero 110 R. G. del 12 aprile 2023. «Con questo atto – evidenziano Celestino, Grillo, Forciniti e Perri – si rettifica la determinazione n. 4 R. G. del 16 gennaio 2023 e si afferma che sul Capitolo di spesa 36900 esercizio 2022 “risulta una disponibilità insufficiente” per cui “la somma di Euro 2.486,61 viene impegnata e liquidata sull’apposito capitolo del bilancio esercizio 2023”. Niente di più errato dal punto di vista amministrativo-contabile. Essendo l’obbligazione finanziaria sorta nell’esercizio 2022 e non trovando, la maggiore spesa, capienza nello stanziamento del Capitolo 21750 esercizio 2022, la stessa è da configurarsi inequivocabilmente debito fuori bilancio, il cui riconoscimento è di esclusiva competenza del Consiglio Comunale». «Per le motivazioni espresse – dicono – tutte le determinazioni sopra elencate vanno revocate».
I quattro consiglieri di minoranza concludono il loro intervento rivolgendosi direttamente al sindaco e alla maggioranza che lo sostiene. «È il caso di ricordare che le somme impegnate nell’esercizio 2022 e non interamente utilizzate entro il 31 dicembre 2022, non possono essere riportate come residui passivi (per poi essere utilizzate nell’esercizio successivo). Esse costituiscono economie di bilancio e vanno a formare o aumentare il probabile avanzo di amministrazione. Dell’economia su questi specifici capitoli di spesa ne verrà richiesta contezza in Consiglio Comunale».