di Giuseppe Ciacco*

Se non fosse una questione, drammaticamente, seria, direi che siamo al cospetto della riproposizione, riveduta e corretta, di “oggi le comiche”. Si, proprio, così. Il governatore della Calabria, dopo aver, pateticamente, collezionato, due sonore sconfessioni, con il DCA n. 69 del 14.03.2024, ha partorito la terza versione del piano della Riorganizzazione della rete ospedaliera regionale. Ebbene, il piano – così per come prescrive la normativa vigente – è stato trasmesso all’esame congiunto del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il primo, guidato dall’indipendente di destra Orazio Schillaci, il secondo, guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti.

Il verdetto interministeriale è stato, semplicemente, burlesco. Infatti al tavolo capitolino è accaduto, esattamente, questo: i feudatari del centro destra romano, sull’altare sacrificale del partigiano tornaconto elettorale, funzionale alle imminenti elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, hanno, solo apparentemente, approvato il piano, perché, viceversa, nella sostanza, il piano è stato, ancora una volta, brutalmente, bocciato. Cioè a dire, il valvassino calabrese, per la terza ed ennesima volta, è stato, miseramente, sbeffeggiato.

Perché il piano è stato approvato con un vincolo capestro e mortifero. Il vincolo dispone l’obbligatoria e irretrattabile soppressione di 35 reparti, da attuarsi, inderogabilmente, nel prossimo quinquennio. Sono stati cancellati 35 reparti! Il che significa che, entro il 2030, andranno al macero, dati alla mano, circa 800 posti letto. Un’autentica ecatombe. Che diventa, ancora più catastrofica, se posta in correlazione con la mancata, sciagurata, attivazione di altri 1000 posti letto, previsti nell’omologo piano, approvato nel 2016. Insomma, i predatori del centro destra hanno, letteralmente, sfasciato la rete ospedaliera calabrese. E l’hanno sfasciata, perpetrando un vero e proprio atto di furfanteria politica. Infatti, i due ministeri hanno decretato l’approvazione di un piano, che, contestualmente, è stato, da loro stessi, selvaggiamente, sventrato.

Roba da spudorati contrabbandieri! È un inedito assoluto: in Italia, non era mai successo che un piano della riorganizzazione delle rete ospedaliera venisse dichiarato approvato, previa falcidia non di un reparto, non di due reparti, non di dieci reparti, ma di 35 reparti. Una voragine apocalittica! E, dalla cittadella regionale, in chiaro e reiterato stile omertoso, nessun comunicato è stato diramato in tal senso, salvo una laconica dichiarazione, annunciatrice della farsesca approvazione E nessuno dice perché i 35 reparti sono stati cancellati.

Quale scempio degli standard ministeriali ha commesso, nel redigere il piano, il valvassino calabrese, per costringere i suoi protettori romani a sbugiardarlo così buffonescamente? E quali saranno i 35 reparti, che cadranno sotto la scure della feroce mannaia draconiana? Insomma, in Calabria, il sistema sanitario pubblico è stato, indecentemente, massacrato. E l’indecente massacro è, forse, figlio di qualche inconfessabile ragione?

*Consigliere comunale Cosenza