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Cesare Zambon, il bambino di sei anni di Conegliano (Treviso) affetto da neurofibromatosi, non ce l’ha fatta. La sua storia, raccontata dalla madre Valentina Mastroianni nel blog La storia di Cesare, aveva commosso e sensibilizzato migliaia di persone, diventando un simbolo di coraggio per tutti i piccoli affetti da malattie rare. Il blog, in seguito trasformato anche in un libro, ha documentato la battaglia del piccolo Cesare contro questa malattia genetica.
Una battaglia affrontata con coraggio
La neurofibromatosi aveva reso Cesare cieco e causato la formazione di masse tumorali. Con il rapido aggravarsi della patologia, i suoi genitori hanno scelto di trasferirsi a Genova, per offrirgli le migliori cure possibili presso l’Ospedale pediatrico Gaslini. Durante il percorso di cura, la madre ha continuato a condividere la storia del figlio attraverso i social e il blog, raggiungendo oltre 300mila utenti, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle malattie rare.
L’ultimo messaggio della madre di Cesare
Dopo la scomparsa del figlio, Valentina Mastroianni ha scritto un ultimo commovente post sui social, colmo di dolore ma anche di speranza: «Ciao Cece del mio cuore, sei stato coraggioso, senza paura, fino alla fine. Circondato dal nostro amore, grazie agli angeli del guscio, sei andato via da questa vita a cui tu hai dato tanto, senza chiedere niente. Ti ho fatto una promessa: non essere arrabbiata con questa vita. E ce la metterò tutta per far sì che il mio cuore urli solo cose belle in tuo nome. Tu ora vai, finalmente libero! Corri Cece, veloce come la luce, braccia aperte e vai».
Cos’è la neurofibromatosi?
La neurofibromatosi è una malattia genetica rara che causa lo sviluppo di tumori lungo il sistema nervoso. Può portare a gravi complicazioni, tra cui problemi neurologici, ossei e cutanei. Attualmente non esiste una cura definitiva, ma la ricerca continua a lavorare su trattamenti per migliorare la qualità della vita dei pazienti.
L’importanza della sensibilizzazione sulle malattie rare
La storia di Cesare Zambon ha lasciato un segno indelebile nel cuore di chi lo ha conosciuto, anche solo attraverso il racconto della madre.