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L’inclinazione di un pilone provoca il cedimento della campata e fa crollare una parte del viadotto della Longobucco-mare, da oltre trent’anni cantierizzata e mai completamente consegnata. Le ragioni dei ritardi risiedono nella farraginosa burocrazia ma anche nella scarsa affidabilità di alcune delle imprese operanti.
Tanti, sin dal principio, hanno contestato la realizzazione della strada, progettata lungo il letto del torrente. Ma gli appelli rimasero tutti inascoltati, come quelli lanciati nel tempo dal sindaco di Longobucco, Giovanni Pirillo, il quale sul punto ha affermato: «Questa strada non doveva essere costruita così. Non so come andrà a finire – ha detto -. Non so se il presidente Occhiuto continuerà su questo tracciato oppure se creerà un percorso alternativo. Di sicuro questa strada è indispensabile per le comunità dell’entroterra e per Longobucco in particolare, che senza questo collegamento rischia l’isolamento».
Ora sarà la Procura della Repubblica a fare chiarezza circa i criteri di sicurezza dell’arteria. Questa sera è giunto il provvedimento di sequestro del tratto interessato. A gestire l’opera è l’Anas, mentre la Regione Calabria ha finanziato l’intero intervento. Ed è solo per un caso fortuito che non si è consumata una tragedia. Infatti il tratto era stato interdetto al transito solo poche ore prima a causa del cedimento parziale di un muro di contenimento che aveva messo in allerta il personale Anas a tal punto da procedere all’interdizione del traffico in entrambi i sensi di marcia. Poco più tardi, è ceduta la campata del viadotto.
Il rischio della paralisi dei lavori
L’evento di ieri rischia di tradursi in una paralisi definitiva dei lavori. Il sindaco Pirillo parla di «avvisaglie avute già in passato» in più punti. «Il Trionto non accetta questa strada per come è stata progettata. Non credo, aggiunge l’amministratore, che i cittadini si sentiranno sicuri nel percorrerla. Ho già informato tutte le autorità preposte e si dovrà procedere nell’immediatezza alla individuazione di eventuali responsabilità».
Per il primo cittadino è forte il rischio che la comunità di Longobucco possa subire l’isolamento: «Ho avvisato il Prefetto di Cosenza e il presidente della Regione Occhiuto (che oggi alle 8.30 giungerà sul posto) per fare chiarezza sull’accaduto. Se non si prenderanno le dovute misure, questa strada non sarà mai terminata». Il sindaco Pirillo si rivolge a tutte le istituzioni affinché si prendano decisioni forti e incontrovertibili: «La strada doveva essere consegnata entro la fine di quest’anno, mi auguro che si possa vederne la conclusione entro la fine del prossimo anno».